Fantapoesie

Favola a distanza

Di Alessio Toto

Guidando un’automobile bisogna ricordarsi di rispettare sempre una distanza di sicurezza adeguata alla situazione, come in amore resistere alla lontananza è problematico ma nello stesso tempo può rappresentare un’esperienza fortificatrice, in alcuni casi per essere felici bisogna prendere le distanze da qualcuno o qualcosa. Ma per assurdo distanza può essere anche sinonimo di vita, infatti, non molto tempo fa, nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di “Pandemia”, nacque una bambina di nome “Distanza”, i genitori “Isolamento” e “Mascherina” erano al settimo cielo, o meglio al settimo giorno di “Quarantena”. Fin da piccola, “Distanza” soffriva di una grave patologia: piangeva di continuo, e più passava il tempo e più le lacrime crescevano copiosamente, i genitori fecero qualsiasi cosa per farle tornare il sorriso, la portarono nelle migliori cliniche e viaggiarono per il mondo, passando dalla Torre Eiffel alla Piramide di Cheope, dal Cristo Redentore ai parchi divertimento, arrivando fino alle Hawaii. Addirittura giunsero dall’Oriente, come i re Magi, “Divario”, “Lontananza” e “Distacco”, per portargli giocattoli di ultima generazione, dolci golosi a cui nessuno avrebbe resistito e fiabe per qualsiasi momento della giornata (pappa, bagnetto, nanna), benchè lei già sapesse che i mostri non esistevano. Ormai era diventata una donna, ma “Distanza” continuava a piangere, i genitori erano venuti a mancare e ben presto si ritrovò sola, tutti si mantenevano almeno a una distanza di sicurezza di un metro, tranne un ragazzo di nome “Contatto”, fu subito un colpo di fulmine, vale a dire un colpo di “Vaccino”. Si innamorarono e “Distanza” non pianse più, perchè “Contatto” era stato l’unico a dirgli che i mostri si possono anche sconfiggere.

(Alessio Toto …Tra un motore e un cambio mi sono laureato in Sociologia e, scrivo poesie con lo scopo di arrivare al vostro cuore…)

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