Procurato allarme

Falso audio Whatsapp sul contagiato: la Procura apre un’inchiesta

Procurato allarme. È l’ipotesi di reato che grava sull’autore del messaggio audio che sta circolando con un tam-tam incontrollabile sui social e in particolare via whatsapp da ieri sera 11 marzo.

La Procura della Repubblica di Campobasso ha aperto un fascicolo dopo aver avuto informazione dai carabinieri del Nas circa la diffusione dell’audio messaggio, nel quale un sedicente operatore del Cardarelli (dove è stato ricoverato il 32enne campobassano affetto da Covid-19) riferisce notizie allarmanti circa le condotte che ragazzo avrebbe tenuto prima del ricovero, accusandolo di aver diffuso il virus in modo incosciente e in tutta la città

Il messaggio audio, che hanno ricevuto anche le redazioni giornalistiche, è un falso, come sono falsi i dati che contiene: tardive informazioni all’autorità sanitaria, la positività dei familiari, il ricovero della sorella, la frequentazione di 5 locali aperti al pubblico noti per l’afflusso di persone.

“Nulla di quanto riportato nel messaggio audio corrisponde al vero” dichiara il Procuratore Nicola D’Angelo. Lo stesso paziente ha chiarito alle autorità sanitarie e al governatore della Regione Donato Toma, che gli ha telefonato, di aver avuto pochissimi contatti nel periodo tra il 1 marzo e i giorni successivi, di non aver frequentato assolutamente locali pubblici e di essersi limitato a fare la sala operativa nell’ambito dell’attività di volontariato che lo vede impegnato.

Rischia anche chi sta diffondendo il fake

La Procura della Repubblica sta procedendo a identificare l’autore del messaggio, configurando il reato di procurato allarme, il 658 del Codice Penale. Di questo reato saranno chiamati a rispondere anche le persone che hanno divulgato la traccia audio. “La Procura rimane vigile per verificare il rispetto delle ordinanze emesse dal governo e il compimento di qualsiasi forma di condotta che dovesse essere idonea a favorire la propagazione del virus” si legge nella nota.

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