In base al decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri sono “sospese tutte le manifestazioni organizzate, nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico”. Teoricamente dunque i mercati sono vietati, ma in queste ore a Termoli è in corso il mercato di via Inghilterra, come dimostrano le fotografie scattate in mattinata.
Il mercato rionale, che si tiene ogni martedì e sabato nel quartiere Sant’Alfonso a Termoli, non è stato sospeso. Oggi, 10 marzo, all’indomani della firma del premier Conte che ha trasformato l’Italia tutta in zona ‘rossa’ – o “protetta” come ha specificato il Presidente del Consiglio dei Ministri – imponendo restrizioni ferree per evitare il contagio da Covid-19, in molti si sono chiesti come mai il mercato di frutta, verdura e altri generi alimentari fosse lì regolarmente. Quello che invece è stato sospeso è il mercato di generi non alimentari che solitamente si tiene in contemporanea a quello alimentare in quella e in vie attigue.
I venditori ambulanti subito difendono la liceità del loro essere lì: “Non c’è nessun divieto per noi”. E spiegano anche che loro unico obbligo è quello di indossare le mascherine, come effettivamente fanno molti di loro (ma non tutti). Come è possibile, si chiederà qualcuno? Il Dpcm entrato in vigore stamane non sospendeva “tutte le manifestazioni organizzate, nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico”?
Da queste parti sostengono di no, che la loro attività è assimilabile a quella dei centri commerciali. “Ne avevamo parlato anche col Sindaco (Roberti, ndr) e gli abbiamo fatto presente che se annullava i nostri mercati la gente si sarebbe riversata nei centri commerciali”. Il Decreto Conte però è di rango superiore alle ordinanze sindacali che da oggi sono superate perché la regola è la stessa per tutt’Italia.
Tra i banchi del mercato c’è un evidente calo di presenze, e probabilmente non solo per l’assenza del mercato di stoffe & co. Alcuni clienti acquistano i beni di prima necessità con indosso la mascherina, tanti altri cercano di coprirsi il naso e bocca con le sciarpe. Ma in alcuni settori del mercato un po’ più di gente, non ammassata ma a stretto contatto, c’è.
“Stamattina sono venuti anche i Vigili Urbani”, chiariscono alcuni venditori. “Non ci hanno detto nulla, hanno solo controllato che avessimo la mascherina e i guanti”.
Anche se gli ambulanti sono dotati di mascherine (non tutti) e guanti monouso, e anche se si sta mantenendo la distanza di sicurezza di almeno un metro, resta il dubbio: il mercato si può svolgere?
Il sindaco e la sua Amministrazione sono tenuti a dare indicazioni specifiche anche perchè l’ordinanza del Comune di ieri è stata superata dal decreto del premier Conte.
La lettera O dice che “sono consentite le attività commerciali diverse di cui alla lettera precedente cioè vale a dire ristorazione bar, a condizione che il gestore garantisca un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonea a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra i visitatori”.
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