Cultura

Coronavirus, rinviato lo spettacolo teatrale su Giacomo Matteotti

Nel rispetto del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, lo spettacolo è stato rimandato. Il debutto nazionale era previsto il 26 e 27 marzo al Teatro Savoia di Campobasso

E’ stata rinviata a data da destinarsi la prima nazionale della rappresentazione teatrale ‘Il mio nome è Tempesta’, prodotta dall’Associazione A.C.T. di Campobasso, con la coproduzione della Fondazione Molise cultura e con il sostegno dell’Amministrazione comunale di Campobasso.

Lo spettacolo sarà rinviato nel rispetto dei contenuti del decreto del presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte del 4 marzo 2020, concernente le disposizioni per il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del virus Covid-19. Decreto che prevede la chiusura dei teatri fino al 3 aprile e che ha provocato la cancellazione di spettacoli, concerti, appuntamenti culturali in Molise e in tutta Italia.

Rinviate dunque le date già fissate, ovvero il debutto nazionale il 26 e 27 marzo al Teatro Savoia di Campobasso, e le repliche del 31 marzo al Teatro Fulvio di Guglionesi e del 3 aprile all’Auditorium Unità d’Italia di Isernia. Date che saranno riprogrammate, per portare in scena una delle grandi novità culturali e teatrali del 2020 che, per la sua valenza, ha ottenuto il patrocinio della Fondazione Giacomo Matteotti di Roma, del Comune di Fratta Polesine, il paese in provincia di Rovigo che diede i natali al deputato e segretario del Partito socialista unitario, e della Casa Museo Giacomo Matteotti.

Scritto dalla giornalista Carmen Sepede, con la regia di un nome importante del teatro nazionale quale Emanuele Gamba, il mio nome è Tempesta’ è interpretato dagli attori dalla Compagnia A.C.T. di Campobasso, tutti con grande esperienza teatrale e cinematografica: Diego Florio, Marco Caldoro, Domenico Florio, Aldo Gioia e Piero Grant.

Uno spettacolo dedicato alla figura di uno dei grandi personaggi della storia, Giacomo Matteotti appunto. Un eroe della libertà, il deputato che nel 1924 osò sfidare Benito Mussolini e il nascente Regime fascista. Lo fece denunciando alla Camera dei Deputati i brogli elettorali, le intimidazioni e i pestaggi che avevano caratterizzato le votazioni del 6 aprile 1924, che avevano portato al potere il Partito fascista. Dieci giorni dopo il famoso discorso del 30 maggio, il 10 giugno 1924, Giacomo Matteotti, “Tempesta”, come veniva chiamato dai suoi compagni di partito per il suo carattere irruento e coraggioso, fu rapito a Roma e ucciso. Il suo corpo, sepolto frettolosamente, fu ritrovato solo due mesi dopo, in un bosco alla periferia di Roma.

Matteotti sapeva di rischiare la morte? In maniera parallela all’attività politica, da giornalista, il deputato aveva denunciato una vicenda ancora più scottante: le presunte tangenti pagate dalla compagnia americana Sinclair Oil per ottenere la concessione delle trivellazioni petrolifere in Italia.

Vicenda che, secondo accertamenti e ricostruzioni accurate, chiamava in causa il fratello del Duce Arnaldo Mussolini e, secondo alcuni storici, anche il Re Vittorio Emanuele III. Una pagina di storia importante del Novecento, che sarà messa in scena, una volta cessate le disposizioni governative sull’emergenza Coronavirus, nei teatri del Molise e di tante città italiane.

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