L'appello

Azienda molisana pronta a fare 60 ventilatori al mese e donarli agli ospedali. “Ma ci serve aiuto per velocizzare l’iter”

La Triworks di Campochiaro produce oggi 30 sofisticate apparecchiature mediche ed è pronta a riconvertire la produzione: "Abbiamo macchinari, personale, logistica. Ma abbiamo bisogno di un brevetto certificato altrimenti i tempi per fare ricerca e sviluppo si allungherebbero troppo" rivela il titolare Elio Berchicci

Oggi l’azienda Triworks, fondata a Campochiaro dal molisano Elio Berchicci, produce circa 30 sofisticate apparecchiature mediche ed estetiche ogni mese, che commercializza in tutto il pianeta. Ma l’imprenditore originario di Palata non è indifferente alla pandemia che sta sconvolgendo il mondo e vuole dare una mano. “Siamo pronti a realizzare anche 60 ventilatori polmonari al mese, possiamo partire anche domani. Ma non abbiamo le competenze specifiche, e per realizzare un nostro prodotto certificato occorrerebbe troppo tempo”.

Da qui il suo appello. Pochi giorni fa ha acquistato di tasca sua tre ventilatori polmonari, fatti arrivare da Dubai, per poterli regalare all’Asrem, l’azienda sanitaria del Molise. Poi si è reso conto di potere e volere fare di più.

“La nostra è un’azienda con le certificazioni e il know how per produrre ventilatori polmonari, ma investire oggi in ricerca e sviluppo per studiare un nostro prodotto richiederebbe troppo tempo. Vogliamo riconvertire temporaneamente la nostra produzione così da poter realizzare ventilatori polmonari. Abbiamo macchinari, personale, logistica. Ma abbiamo bisogno di un brevetto certificato altrimenti i tempi si allungherebbero troppo e sarebbe inutile a quel punto”.

Berchicci cerca quindi un’azienda che già li produce e che ha bisogno di aiuto per farli materialmente. “So che nel Bolognese c’è una ditta che ha avuto bisogno di tecnici dell’Esercito per accelerare la produzione. Noi siamo disponibili a replicare modelli già in produzione, assemblando i pezzi”.

L’imprenditore molisano assicura di non avere secondi fini, soltanto quello di aiutare il settore sanitario italiano in un momento di così grande difficoltà. “Firmeremmo un accordo di non concorrenza, impegnandoci a produrre respiratori soltanto finché dura l’emergenza. Al termine di questo periodo, torneremmo a fare i nostri apparecchi”.

Strumentazioni usate sia in campo medico che estetico, per le quali “costi e tempi sono anche maggiori. Noi oggi realizziamo circa 30 apparecchiature al mese. Per i respiratori contiamo di poterne fare 50-60 al mese”.

E non c’è nemmeno la prospettiva di un facile guadagno. “Ci rendiamo disponibili ad assemblare ventilatori di altre aziende per poterle regalare agli ospedali. Ovviamente tutte le spese sarebbero a nostro carico”.

L’appello è rivolto anche alle istituzioni, affinché trovino il modo di semplificare e velocizzare l’iter, magari mettendo in contatto l’azienda molisano coi produttori italiani certificati e possano dare impulso a una produzione che sarebbe quanto mai opportuna per combattere il covid-19.

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