Termoli - lo strazio e la dinamica

Valentina, lo choc e il dolore per la 24enne morta nello schianto in moto. Probabile l’autopsia, indagine dei Vigili Urbani

Solare, cordiale, amava le moto, la libertà e giocava a calcio. Valentina La Porta, barista a San Giacomo degli Schiavoni, ha perso la vita nel terribile schianto sulla sua Naked contro una betoniera. Al vaglio della Polizia Municipale la dinamica dell’incidente, mentre il corpo è a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che dovrebbe decidere per l’autopsia.

Un attimo, qualche secondo appena. Una manciata di istanti ancora da ricostruire con precisione durante i quali la motocicletta di Valentina La Porta, 24 anni, è andata a schiantarsi sotto la betoniera che si era appena immessa in via Pertini, a Termoli.

Poco dopo le 14 un’altra tragedia sulle strade del Molise, che ormai riferiscono decessi come un bollettino di guerra. La vera emergenza, per questo territorio, è la strada. Quella strada che restituisce croci e lutti anche quando a fare da teatro alla cronaca non sono le tangenziali né le Statali, ma una strada che è quasi centro urbano.

Qui oggi, 13 febbraio, un’altra morte. Quella di Valentina, una ragazza originaria di Torremaggiore che da tempo si era trasferita in BassoMolise e viveva a Termoli. Una ragazza abituata a lavorare e cavarsela da sola da sempre, conosciuta anche per il suo lavoro, nel bar-tabacchi del centro di San Giacomo degli Schiavoni.

La dinamica non è ancora definitiva. Quello che si sa è che la Naked della 24enne (avrebbe compiuto 25 anni a giugno) che stava tornando da San Giacomo a Termoli, è finita contro una betoniera che si era appena immessa su via Pertini dalla tangenziale, e aveva già quasi ultimato la manovra. Se l’impatto sia stato causato da una manovra imperfetta, dalla velocità o dal tentativo della moto di superare un altro veicolo, è al vaglio dei Vigili Urbani che hanno avviato accertamenti specifici con misurazioni e ricostruzione dell’evento, mentre la polizia di Stato, attraverso gli agenti del Commissariato, si è occupata di regolare il traffico durante e dopo la fase dei soccorsi.

Valentina La porta incidente e foto

Soccorsi che sono stati inutili perché Valentina è arrivata all’ospedale San Timoteo in condizioni disperate. A terra, sulla strada, la ferraglia in cui si è trasformata la sua moto – che guidava da anni, della quale era un’abile centaura – e la sua scarpa sportiva bianca raccontano un dramma annunciato.

moto sotto betoniera

“Salvarla è stato impossibile, purtroppo. Non c’è stato nulla da fare, quando è arrivata il suo quadro clinico era irreversibile” commenta con la voce spezzata dal dolore il primario della Medicina d’Urgenza Nicola Rocchia. Anche i medici, che subiscono spesso le conseguenze devastanti della strada, sono sotto choc. E lo sono gli amici di Valentina, che si riversano numerosi in ospedale quando la notizia comincia a circolare, tra social, giornali telematici e tam-tam di whatsapp. Sconvolta è la compagna di Valentina. E’ un dolore lacerante, che trafigge il pomeriggio per ore. Tutti increduli, inorriditi davanti alla loro amica dichiarata morta, in un frastuono di grida e porte aperte e richiuse, di ambulanze in arrivo e partenza in quel limbo che è il Pronto Soccorso, dove non sempre la prontezza dei camici bianchi può separare le linee oscillanti dell’elettrocardiogramma dal confine che divide esserci e non esserci più.

Valentina La porta incidente e foto

Valentina La Porta ha perso la vita così, in una manciata di istanti durante un normale pomeriggio di febbraio. Sono sempre normali, d’altronde, i giorni in cui accade qualcosa di irreparabile, imprevisto, fatale. Ora il magistrato di Larino dovrà decidere se disporre l’autopsia sul corpo mentre il conducente del mezzo industriale, che ha impattato contro la moto a svolta praticamente ultimata, è stato sottoposto agli esami dell’alcoltest, come impone la norma sul codice della strada. Anche lui è sotto choc, e non riesce nemmeno a parlare davanti a quella scena straziante. Se qualcuno abbia avuto responsabilità, in questa vicenda, lo dovrà chiarire l’inchiesta.

Intanto si lavora sulle frenate, le misurazioni delle distanze. Si fotografa la strada che racconta il dramma, e da quelle foto sembra che la motocicletta si trovasse sulla corsia opposta al senso di marcia. Troppo presto per avere una ricostruzione definitiva che gli agenti della Municipale stanno cercando di mettere insieme anche con l’ascolto di alcuni testimoni.

In attesa che la dinamica venga accertata, è il momento del dolore. Quello della famiglia, dei tanti amici che amavano Valentina, una ragazza straordinaria per tanti versi, alternativa rispetto agli schemi ortodossi, pulita, coerente, rispettosa e piena di energie, coraggiosa. Il dolore della compagna, che la seguiva in auto con la sua autovettura, che ha assistito praticamente in diretta all’impatto fatale.

Valentina La porta incidente e foto

E anche il dolore collettivo espresso sui social, con messaggi di cordoglio e ricordi. Perché Valentina La Porta non era una ragazza che passasse inosservata, malgrado il suo costante tentativo di non mettersi in mostra, la sua umiltà di fondo, la sua voglia di normalità e il sorriso pronto e aperto. Solare, intelligente, cordiale. “Una forza della natura” dicono gli amici più stretti. Amava le moto, la libertà, l’abbigliamento sportivo, il pallone. Giocava nell’Arcadia, praticando il calcio a 5 che su facebook le ha tributato, accanto a una bellissima foto che la mostra sorridente, un ricordo: “Riposa in pace Valentina…insegna il Futsal agli Angeli”.

Dietro quell’apparenza da adorabile maschiaccio una sensibilità eccezionale, una femminilità riservata e delicata come i lineamenti perfetti del suo volto, che anche senza un filo di trucco e con i capelli rasati colpiva dritto al cuore chiunque avesse a che fare con lei.

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