Il dopo-sentenza

Termoli jet, Manzo e Federico: “Emblema degli sprechi che combattiamo”

“Una sentenza che è l’emblema della politica che combattiamo da sempre e dà ragione alla nostra azione politica del 2013”. Così gli esponenti del M5s molisano Patrizia Manzo e Antonio Federico, commentando la vicenda Termoli jet il cui ultimo capitolo è stata la condanna della Corte dei Conti che ha chiesto un risarcimento milionario ad ex amministratori e dirigenti.

“La sentenza sulla vicenda Termoli Jet conferma l’intuizione che avemmo ormai sette anni fa quando dai banchi dell’opposizione in Consiglio regionale chiedemmo e ottenemmo che la Regione si costituisse parte civile nel processo che riguardava il catamarano. Una scelta politica forte assunta per la prima volta nella storia della Regione Molise. E fu una scelta importante perché in quel modo la stessa Regione poté avanzare richiesta di risarcimento prima che il processo penale potesse finire in prescrizione.

Ora, dopo sette anni, se saranno accertati i responsabili è giusto che questi paghino, soprattutto perché finora a pagare sono stati solo i molisani colpiti dal sisma del 2002″.

Una nota anche squisitamente politica: La sentenza su Termoli Jet conferma quanto l’azione politica del MoVimento 5 Stelle fosse importante anche a livello politico. Eravamo consapevoli allora, come lo siamo oggi, che il ‘Sistema Iorio’ si fondava su un’idea che, andando finanche oltre la finanza creativa, naufragava nell’impianto amministrativo fallimentare che produce effetti nefasti ancora oggi. In quegli anni, infatti, denunciavamo la trasformazione della Regione in una sorta di holding che si occupava un po’ di tutto, di zucchero, di automobili, di polli. Intanto produceva debiti milionari nella sanità pubblica e utilizzava i fondi destinati al post sisma, ad esempio, per ‘rilanciare l’economia’ col costoso catamarano. Il tutto solo per mantenere il consenso e non per rispondere ai reali bisogni dei molisani.

Un sistema che continua a far danni. Basti pensare agli 86 milioni di euro di debito contratti sempre dopo il sisma del 2002, dall’Asrem, quindi dalla Regione, con l’Inps per effetto della sospensione dei contributi estesa anche ai dipendenti pubblici di tutto il Molise. Debiti che rischiano di ricadere, ancora una volta, su tutti i molisani”.

Poi l’affondo: “Ma a leggere la composizione del Consiglio regionale di allora è evidente anche un altro dato: rispetto al 2013 è cambiato davvero poco, nell’allora maggioranza di centrosinistra sedevano esponenti di spicco dell’attuale esecutivo regionale, come parte di quel centrodestra è ancora presente in Consiglio regionale. Questo è un dato preoccupante se si vogliono impedire altri ‘Termoli Jet’.
Quando si amministra la Cosa pubblica, la buona volontà, se non è illuminata dal buonsenso e dalla ragione, può fare danni anche più della ‘cattiveria’.

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