Oltre al danno, la beffa. Il 7 febbraio 2019 un 39enne di Petacciato veniva fermato a pochi metri da casa sua a Petacciato marina da un’auto civetta della Polizia di Vasto che esplodeva dei colpi di pistola verso la sua Audi A4, scambiata per quella di una banda di rapinatori. Solo il caso ha evitato che lui e l’amico al suo fianco rimanessero feriti, se non peggio. Da allora, oltre un anno dopo, il 39enne è senz’auto, sotto sequestro in una carrozzeria del posto in attesa di una perizia che non è stata mai svolta.
A nulla sono valse le richieste degli avvocati difensori dei due, i legali Alberto Di Vito e Diego Sabatino, che per ben tre volte hanno presentato alla Procura della Repubblica di Larino istanza di dissequestro del mezzo. Ma dalla Procura per il momento non è arrivato il segnale tanto atteso, né sembra imminente.
Questo perché non si è ancora svolta la perizia che si sarebbe dovuta svolgere qualche giorno dopo quel fattaccio che sconvolse la comunità petacciatese. La Procura non l’ha autorizzata e sembra probabile che la disporrà soltanto nell’eventuale dibattimento. Ma da allora il ragazzo che era alla guida di quell’Audi, uscito di casa con un amico per una cena in compagnia, non ha potuto rimettersi al volante della vettura.
Un disagio notevole per chi, con chissà quanti sacrifici, era riuscito ad acquistare un’auto di quel modello e adesso è costretto ad arrangiarsi, con tutti i problemi che questo può comportare nella vita di tutti i giorni in un territorio, quello molisano, dove è molto difficile vivere e lavorare senz’auto di proprietà.
A 13 mesi da quella sera incredibile non è stata notificata alcuna notifica di chiusura delle indagini ai legali dei due uomini fermati a colpi di pistola dalla Polizia. Indagini curate dalla dottoressa Isabella Ginefra, procuratore capo a Larino. A lei il compito di accertare le responsabilità dei due poliziotti, che quella sera erano a bordo di una Fiat Punto e per qualche istante furono convinti di aver braccato i rapinatori autori di un colpo alla gioielleria di un centro commerciale di San Salvo qualche minuto prima.
Quando provarono a fermare l’Audi A4, il guidatore si impaurì e provò a fare marcia indietro. A quel punto l’agente sul lato guidatore estrasse la pistola sparando alle gomme e un ultimo colpo ad altezza finestrino, per fortuna colpendo l’ultimo lembo di lamiera e non il vetro.
Furono poi i carabinieri della caserma di Petacciato, giunti pochi attimi dopo, a riportare la calma riconoscendo immediatamente i due petacciatesi e chiarendo come non potessero essere i rapinatori. Una ricostruzione confermata anche da un testimone, un residente del posto, in un interrogatorio.
Ma da allora non ci sono state grosse novità. Nemmeno la quantificazione dei danni per un eventuale risarcimento, avanzata dalla difesa dei due e inoltrata al Ministero dell’Interno tramite la Prefettura di Campobasso, ha ottenuto alcuna risposta dal Palazzo di Governo del capoluogo molisano.
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