Guardialfiera

Si lancia dal ponte del Liscione, muore dipendente pubblico di 59 anni. Comunità sotto choc

Un 59enne di Ururi si è tolto la vita questa mattina, dopo aver lasciato l'auto sul ciglio della strada, lanciandosi nelle acque melmose del lago di Guardialfiera. La scoperta è stata fatta dai carabinieri, che hanno avviato le ricerche a piedi. Il recupero è stato fatto dai Vigili del Fuoco. La vittima del gesto, sulla cui intenzionalità non sembrano esserci dubbi, era sposato, padre di due figlie, e lavorava per le Amministrazioni pubbliche. Sconcerto e choc a Ururi, dove nessuno riesce a spiegarsi le ragioni del gesto.

Ha deciso di togliersi la vita gettandosi dal viadotto di Ponte Liscione, nella bretella che collega Guardialfiera con Casacalenda.  Ha lasciato l’auto sulla strada, ha percorso a piedi un tratto di strada e si è buttato nel vuoto dalla parte più alta della bretella Gravellina, precipitando di sotto in una zona priva di acqua. Il suo corpo è stato ritrovato dai carabinieri della Compagnia di Larino, che avevano già notato  la vettura ferma e con le luci accesa parcheggiata sulla strada. I militari di Guardialfiera e della Compagnia di Larino avevano iniziato le ricerche spinti dal sospetto che potesse essere accaduto qualcosa di grave. E la conferma è arrivata poco dopo, quando scesi a piedi nella zona impervia sotto il viadotto hanno scorto il corpo di N.F., un 59enne di Ururi.

Subito dopo sono arrivati i Vigili del Fuoco per il recupero, mentre il magistrato di Larino è stato tempestivamente allertato e ora dovrà decidere cosa fare. Non sembrano esserci dubbi sul gesto volontario, sebbene nel suo Comune di residenza, Ururi, nessuno riesce ancora a crederci.

N.F., sposato e padre di due figlie, lavorava come dipendente pubblico a Petacciato e occasionalmente a Portocannone, dove il Municipio è sprovvisto di personale per i pensionamenti e per la condizione di default che impedisce nuove assunzioni. In entrambe le comunità lo stupore è enorme, insieme al dispiacere. “Bravissima persona” il commento di quanti hanno avuto a che fare con lui.

Il sindaco di Ururi Raffaele Primiani commenta: “Lo conoscevo bene, un amico. Ci salutavamo tutti i giorni, quando lo incontravo con la moglie o il cane durante le sue passeggiate. Una persona socievole, con la quale mi intrattenevo a chiacchierare. Oggi il dolore è grande”. Il primo cittadino si è recato sul posto, sul ponte del Liscione, dove la squadra dei Vigili del Fuoco di Campobasso ha lavorato al recupero del corpo.

Il 59enne era uscito di casa come ogni lunedì mattina per recarsi al lavoro quando, probabilmente in seguito a una scelta maturata da tempo, ha interrotto il viaggio e ha messo in atto il tragico proposito.

Non è la prima volta che proprio da quella bretella si consumano suicidi. Nello scorso aprile esattamente nello stesso punto ha perso la vita un giovane di 34 anni di Campobasso, che si è lanciato nelle acque melmose della diga di Guardialfiera.

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