Campobasso

Quattro edicole dove la cultura è prima di tutto solidarietà e condivisione

Il progetto ideato da Don Franco D’Onofrio, direttore della Caritas Diocesana, vede la partecipazione della comunità capi del gruppo “Scout Campobasso 1°” in collaborazione con i giovani dello Sprar “Stesso cielo”. Insieme hanno realizzato quattro “edicole” con i libri donati da diverse persone. Oggi pomeriggio l’inaugurazione

“Lib(e)riamoci”. Un progetto entusiasmante, patrocinato dal Comune di Campobasso, che nasce da un’idea di Don Franco D’Onofrio, direttore della Caritas Diocesana, il quale ha proposto alla comunità capi del gruppo scout “Campobasso 1°” di impegnarsi per realizzare quattro  “edicole”, allestite con i libri donati da diverse persone e da installare in quattro luoghi del capoluogo a disposizione della cittadinanza.

Nel progetto sono stati coinvolti anche i ragazzi dello Sprar  “Stesso cielo” di Campobasso.

Le quattro edicole verranno inaugurate oggi – sabato 22 febbraio – alle 16.30, in occasione della “Giornata del Pensiero”, in cui viene celebrata la nascita del fondatore degli scout Lord Robert Baden-Powell.

SI trovano in villa Musenga, Parco “Eduardo De Filippo”, Parco della Memoria, Piazza Vincenzo Cuoco.

Alla base dell’iniziativa ci sono l’impegno civico dell’Associazione Agesci e la volontà di educare i ragazzi a mettere i propri talenti al servizio del prossimo, impegnandosi per migliorare se stessi e la realtà che li circonda. A ciò si affianca l’intenzione di avvicinarci ai giovani immigrati che vivono nella nostra città, per conoscere la loro realtà così da abbattere i muri della diffidenza, dei pregiudizi e della cattiva informazione su tale argomento.

Scopo dell’iniziativa, è quello di diffondere la solidarietà, la condivisione e la cultura attraverso il piacere della lettura a tutti i livelli, dando la possibilità a chi non può, o non ha potuto, di appassionarsi alle storie, ai romanzi e alla lettura in generale. Il motto è “Prendi un libro, lascia un libro” ed ha consentito ai ragazzi di lavorare manualmente alla costruzione delle edicole e di riflettere sul valore della solidarietà e della diffusione della cultura.

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