I confini del Parco del Matese vanno rivisti e all’interno della perimetrazione bisogna inserire Campitello Matese, l’area di Civita di Bojano, le riserve regionali di Monte Patalecchia e dei torrenti Longano e Longanello.
Inoltre la sede del Parco va istituita in Molise e la Regione Molise deve essere adeguatamente rappresentata nel Consiglio direttivo.
Questa la volontà del Consiglio regionale che ieri pomeriggio (28 febbraio) ha approvato quasi all’unanimità la mozione proposta da Micaela Fanelli (Pd) e sottoscritta da altri 19 colleghi, compreso il Movimento 5 Stelle ed esponenti della maggioranza di centrodestra. L’unico che alla fine ha deciso di astenersi è stato Gianluca Cefaratti.
Secondo il testo approvato in Aula, il confronto sulla perimetrazione dell’area naturalistica istituita nel 2017 dall’allora Governo Gentiloni va riaperto in Terza commissione coinvolgendo
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In questo ‘guazzabuglio’ il Consiglio regionale ha provato a riaprire la ‘partita’, o meglio “abbiamo raddrizzato il tiro sulla perimetrazione“, per usare le parole del capogruppo dem Fanelli. Dunque, “il Consiglio regionale ha assunto sulle proprie spalle la corretta competenza sulla pianificazione territoriale e quindi sulle zone escluse e su quelle incluse”.
“E’ un passo avanti per una perimetrazione più giusta”, il commento del Movimento 5 Stelle. “La strada tracciata è certamente migliore di quella che la Giunta regionale aveva proposto. Per il MoVimento 5 Stelle, ad ogni livello istituzionale, il Parco Nazionale del Matese è una opportunità da non lasciarsi sfuggire”.
Difficile dire se il secondo tempo di questa ‘partita’ si giocherà comunque. Dall’Assessorato guidato da Nicola Cavaliere filtrano informazioni diverse: “Per ora la delibera approvata dalla Giunta regionale con la perimetrazione inviata al Ministero dell’Ambiente è ancora in vigore, non è stata abrogata“.
Per Legambiente il voto espresso dal Consiglio regionale, oltre a confermare “la giustezza delle nostre posizioni rispetto all’operato della Giunta Toma sul Parco”, è una sostanziale sfiducia nei confronti dello stesso assessore Cavaliere: “Dovrebbe prendere atto della sua personale sconfitta e rimettere il suo mandato”, la dura presa di posizione di Andrea De Marco, direttore dell’associazione ambientalista. Sulla proposta inviata dalla Regione al Ministero ci sono “errori palesi che non potevano essere nascosti non facendo partecipare le associazioni ambientaliste alla conferenza stampa di presentazione della Perimetrazione o dichiarando che questa fosse stata condivisa con le amministrazioni comunali.
Per Legambiente ora bisogna accelerare “anche per non perdere ulteriori risorse economiche straordinarie che il Ministero dell’Ambiente ha già messo a disposizione dei Parchi Nazionali istituiti, come il fondo ETS di 85 milioni di euro per politiche attive per mitigare il cambiamento climatico nei parchi e che per il 2020 sarà raddoppiato, ma anche per inserire i territori molisani del Matese nelle Zone Economiche Ambientali istituite con la recente legge di bilancio che permettono alle imprese che hanno sede nei comuni che hanno conferito il 45% del loro territorio in un Parco Nazionale, di avere finanziamenti fino a 2 milioni di euro per opere compatibili con la mission delle aree protette”.
Infine l’appello al ministro Costa: “Non deve perdere altro tempo in inutili proclami”, le parole di Antonio Nicoletti responsabile nazionale aree protette e biodiversità di Legambiente. “Il Matese aspetta da 30 anni la sua area protetta”.
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