Montenero di bisaccia

Incendiano l’auto di Nicola D’Ascanio, ex sindaco e presidente Provincia. È intimidazione, c’è un filmato

L’atto doloso alle 19 di ieri, domenica. La Mercedes, intestata al figlio dell’ex sindaco di Montenero che da anni denuncia abusi edilizi e urbanistici, era parcheggiata fuori dal cancello, sul quale è puntata la telecamera di vidosorveglianza interna che ha ripreso un uomo avvicinarsi poco prima delle fiamme. In contrada Campanile si è rischiata la strage per la presenza di un tubo del metanodotto che passa proprio lì accanto.

Una intimidazione, un tentativo di spaventare Nicola D’Ascanio e suo figlio, al quale quell’auto è intestata. L’ombra della malavita dietro l’incendio di natura dolosa avvenuto nella serata di ieri, domenica 2 febbraio, a Montenero di Bisaccia.

A provare la volontà di ridurre in cenere il veicolo è un filmato, che ha ripreso un’ombra avvicinarsi all’auto parcheggiata davanti al cancello del giardino. Subito dopo il fuoco e le fiamme hanno completamente carbonizzato la Mercedes Classe A 180 utilizzata da Nicola D’Ascanio, ex sindaco di Montenero di Bisaccia, ex assessore regionale ed ex presidente della provincia di Campobasso, attualmente consigliere comunale di opposizione.

Una vettura intestata al figlio che, secondo quanto si apprende, è già stato oggetto di minacce e perfino pedinamenti. Ora sull’auto incendiata stanno indagando i Carabinieri della stazione di Montenero coordinati dalla compagnia di Termoli che hanno anche immediatamente acquisito il filmato girato dalla telecamera che riprende l’ingresso della abitazione privata e mostra un uomo avvicinarsi al mezzo parcheggiato e allontanarsi poco prima del fuoco.

Si è rischiata anche una tragedia di grandi dimensioni dal momento che proprio lì vicino passa la rete di adduzione metanifera e il tubo del gas, che per fortuna è a pressione e non è stato intaccato dal fuoco. Immediatamente la famiglia di Nicola D’Ascanio si è accorta delle fiamme che divampavano alte attorno alla Mercedes e ha chiamato i Vigili del Fuoco arrivati dal distaccamento di Termoli, che hanno spento le fiamme evitando che potessero propagarsi, sebbene per il veicolo non ci sia stato nulla da fare.

L’auto è andata completamente distrutta. Sul posto anche i militari della stazione di Montenero, che sono rimasti ore anche per cercare di ricostruire, con l’ausilio del filmato, eventuali responsabilità. Nessun dubbio che si tratti di un incendio di natura dolosa.

nicola d'ascanio

E inevitabilmente la matrice va ricercata nelle tante denunce che l’ex sindaco di Montenero ha fatto in relazione a speculazioni di natura urbanistica, difformità edilizie non soltanto di alcune aree “sensibili” del territorio di Montenero, ma anche di quella lottizzazione, nella quale abitano sua lui che il figlio.

In diverse occasioni Nicola D’Ascanio ha denunciato presunte speculazioni e manomissioni del territorio. Irregolarità e anomalie in qualche modo autorizzate e avallate, tanto che su una vicenda in particolare si è anche aperto un caso giudiziario. Il sindaco attuale Nicola Travaglini ha portato a processo Nicola D’Ascanio con l’accusa di diffamazione aggravata per alcune affermazioni su clientelismo e voto di scambio durante la campagna elettorale di cinque anni fa per le elezioni comunali.

Le segnalazioni anche all’associazione nazionale anticorruzione non si sono pero fermate perché, riferisce lui, interpellato da Primonumero, “è sotto gli occhi di tutti il sistema di stampo affaristico che vige soprattutto in ambito di appalti pubblici e lottizzazioni, dove si perfeziona quel particolare reticolato di interessi che sfocia in attività borderline”.

Le richieste di metodi diversi e più trasparenti e le segnalazioni relative alla mancanza di regole per quanto riguarda le autorizzazioni in alcune lottizzazioni di Montenero di Bisaccia sono sfociate finora in insolite e inquietanti reazioni a catena. Sia Nicola D’Ascanio che il figlio sono stati presi di mira e l’auto incendiata è l’ultimo degli episodi a sfondo intimidatorio che si sono consumati finora.

 

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