Giallo vicky bucci, nuovi tasselli

Il fanale di una Fiat Panda trovato in mare il giorno dopo la scomparsa. Macchie di vernice rossa su due scogli

Alle 15 del 19 dicembre un ragazzo che lavora sul molo Sud ha recuperato e consegnato ai carabinieri un pezzo di fanale. Dalla ricerca svolta attraverso i codici confermato che appartiene a una Fiat Panda immatricolata lo stesso anno di quella di Victorine Bucci. Si verifica anche la presenza di vernice rossa su due pietre della scogliera

Il giorno dopo la scoperta del telefonino di Victorine Bucci sugli scogli, nello stesso punto del molo sud è stato ritrovato il fanale di una Fiat Panda. È un tassello in più nel giallo della 42enne di Larino trovata morta nella sua macchina recuperata in mare un mese dopo la scomparsa. Quel fanale, acquisito nella documentazione secretata in mano alla Procura della Repubblica di Larino, galleggiava in acqua proprio sotto il pontile del vecchio molo, dove nel primo pomeriggio del 19 dicembre scorso l’ha notato uno dei ragazzi che lavora in zona.

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Si trovava con un gruppetto di persone impegnate a tirare su un imbarcazione quando lo ha visto e lo ha recuperato, per consegnarlo poco dopo ai carabinieri che stavano perlustrando la scogliera in attesa dei sommozzatori dei vigili del fuoco, che hanno effettuato la prima fase delle ricerche proprio lì sotto, senza individuare però la Panda rossa sul fondale.

Inizialmente è stato scambiato per un fanale da pesca, di quelli così frequenti fra gli scogli. Si tratta invece di un fanale di auto, e dalla ricerca svolta attraverso i codici impressi sulla plastica si è risalito anche all’anno di immatricolazione e al modello dell’auto. Il fanale appartiene a una Panda immatricolata lo stesso anno della Panda di Vicky.

Il recupero dell'auto e del corpo di Vicky

Difficile che possa trattarsi di una coincidenza perché, racconta la gente che frequenta il molo, spesso ci si imbatte in fanali da pesca, ma è molto raro trovare fanali di auto in acqua. La scoperta dunque aggiunge elementi importanti per ricostruire la dinamica e la tempistica del mistero che al momento è insoluto.

L’auto recuperata nella darsena del porto il 22 gennaio, dopo tanti giorni di ricerche infruttuose, non possiede nessuno dei due fanali anteriori. La perizia irripetibile si è svolta venerdì e sabato scorso nella carrozzeria di via Corsica dove il veicolo è sotto sequestro. Si è avvalsa anche di un test pratico con una Fiat Panda portata sulla strada del vecchio molo fino alla scogliera, per verificare la velocità e la possibilità che potesse aver saltato i massi.

Panda vicky

Il tecnico nominato dalla Procura è al lavoro “con estrema cura” commentano gli inquirenti sulla relazione che dovrebbe chiarire, almeno in parte, i tanti dubbi.

Confermata il particolare che i finestrini anteriori erano entrambi completamente aperti e la terza marcia inserita, mentre sulla posizione della chiave nel quadro permangono dubbi anche perché la chiave è incastrata nella toppa e ricoperta di fango e detriti. Il perito allo stato attuale non ha escluso nulla, nemmeno la possibilità che l’auto possa essere caduta proprio da quella scogliera. Escluso invece che possa aver subito un impatto forte prima di precipitare in acqua: sospensioni e coppa dell’olio sono integre, come pure il radiatore. Solo uno dei due braccetti oscillanti si è leggermente incurvato e soprattutto gli airbags non si sono aperti.

La Panda, senza paraurti (non è stato ritrovato) e con il tettuccio ammaccato, presenta qualche anomalia all’altezza della ruota anteriore destra, il cui cerchione è uscito dall’asse. Potrebbe aver subito un incidente prima di cadere in acqua, e anche questo è al vaglio del perito Giovanni Russo.

Vicky pietre perizia scogli

Intanto si verifica anche la presenza di vernice sulle due pietre della scogliera che Primonumero.it ha fotografato la settimana scorsa. Sono due pietre in linea macchiate da una strisciata rossa.

Per il momento, e nell’attesa dei primi risultati che dovrebbero provenire soprattutto dall’autopsia che si sta svolgendo a Bari nell’Istituto di Medicina legale diretto da Francesco Introna, rimane indagato per istigazione al suicidio Maurizio Verini, il compagno 57enne di Vicky.

 

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