La protesta

Gli studenti boicottano il Festival, striscione al Liceo Artistico: “#IononguardoSanremo”

Gli alunni dello 'Jacovitti' contestano la partecipazione di Junior Cally e la mancanza di esempi positivi. "La violenza di genere si combatte quotidianamente, in aula, a casa, davanti al PC e anche davanti ad uno schermo"

Una presa di posizione netta da parte di chi è solitamente accusato di non avere mai un’opinione, di essere spesso indifferente a ciò che accade nel mondo. E invece stavolta gli studenti smentiscono tutti e lo fanno coi loro modi, prendendosela col Festival di Sanremo, l’avvenimento più seguito di questi giorni in Italia.

Uno striscione, un hashtag, una protesta contro il Festival che reputano diseducativo. Perché – dicono gli alunni – non rappresenta la parità di genere, sostiene velatamente forme di violenza verbale e non solo, soprattutto contro le donne.

Così gli studenti del Liceo Artistico ‘Benito Jacovitti’ di Termoli hanno esposto uno striscione da lunedì scorso su uno dei balconi della loro scuola in via Corsica. Dice “#IononguardoSanremo“, scritto così, con l’hashtag che fa molto social. E lo terranno fino a sabato, per far sentire la loro voce, per mostrare che hanno qualcosa da dire. Ecco quello che hanno scritto

striscione studenti contro Sanremo

“Perché #IONONGUARDOSANREMO? Semplice. Siamo studenti del Liceo Artistico: liceo che educa alla “sensibilità”. Siamo adolescenti e abbiamo tanta strada da fare per raggiungere le “vette più alte”, ma (nonostante la nostra fragile età) capiamo che in un Paese in cui l’ignoranza regna sovrana… non avremo futuro.

Sanremo? Punto di inizio. Punto di partenza e segnale di allarme per far capire che le cose, per quanto possano sembrare tranquille e belle, non vanno! Capiamo perfettamente che Sanremo è l’ennesimo ring di battaglia in cui case discografiche, artisti vari e personaggi importanti cercano di procurarsi visibilità superando i limiti della decenza e del rispetto verso un popolo che ogni anno riempie loro le tasche di soldi.

striscione studenti contro Sanremo

“Non vi importa di niente”, “siete svogliati”, “state sempre davanti a quei telefoni”. Quante volte noi giovani ci siamo sentiti rivolgere queste provocazioni dette con tono di sufficienza? Ecco: esprimere pubblicamente la nostra opinione è l’ennesima prova del contrario. La partecipazione al Festival di Junior Cally definito “artista” dai più: come possiamo definire “culturalmente superiore” questa edizione se il cantante in questione incita alla violenza sulle donne utilizzando termini non adatti ad un pubblico di esseri umani?

Abbiamo bisogno di esempi positivi, da seguire e rispettare e non esempi negativi che, solamente per la fama che provoca lo scandalo, riempiono la testa dei ragazzi con “materiale altamente tossico”. E la parità dei sessi? Il rispetto per la donna e per il suo lavoro? La violenza di genere si combatte quotidianamente, in aula, a casa, davanti al PC e davanti ad uno schermo, ma servono buoni esempi. Il servizio pubblico dovrebbe educare sempre anche quando fa spettacolo e, ancor più, quando lo spettacolo ha la presunzione di rappresentare la musica e il popolo italiano”.

 

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