Si affidavano ad un ‘palo’ che li aspettava fuori dal centro commerciale o dal supermercato che avevano svaligiato. Poi fuggivano. Alla fine i quattro rumeni sono stati incastrati dai Carabinieri della Stazione di Campobasso, che hanno operato unitamente ai militari della locale Sezione Radiomobile.
La banda aveva commesso furti a raffica sia nel capoluogo che nei paesi vicini, guadagnando da quei colpi diverse migliaia di euro, come accertato ai militari al termine dell’attività investigativa iniziata dopo la denunce presentate dai direttori dei vari esercizi commerciali svaligiati che si erano presentati nella caserma di via Mazzini.
Con l’ausilio delle immagini della videosorveglianza interna agli empori e intrecciando una serie di elementi, i militari sono riusciti a risalire agli autori: una banda che utilizza sempre lo stesso dei furti che utilizzavano lo stesso modus operandi. In pratica, riuscivano a prelevare la merce dagli scaffali nascondendola poi all’interno di uno zaino schermato in grado di eludere le barriere antitaccheggio dei supermercati.
I filmati di videosorveglianza acquisiti dai militari hanno consentito loro inoltre di isolare i singoli momenti in cui i soggetti trafugavano la merce, nonché di delineare un chiaro schema di collaudatissimi movimenti adottati dai malviventi che, tra le altre cose, avevano un complice all’esterno dell’esercizio commerciale a bordo di autovettura pronta a partire. La banda, che aveva coinvolto anche una ragazzina minorenne loro parente, aveva agito in altre città d’Italia: gli autori, come ricostruito dai Carabinieri, erano gravati da numerosi precedenti specifici di polizia. Sono stati dunque denunciati.
“Questo episodio – il commento dei Carabinieri – è l’ennesimo nelle ultime settimane, se da una parte dimostra che al giorno d’oggi una barriera antitaccheggio non basta più ad evitare una catena di furti, dall’altra documenta che uno dei principali vantaggi dei nostri tempi, ovvero la tecnologia, abbinata alle abilità investigative dei militari, lascia comunque poco spazio a chi cerca di trarre profitto da queste diffuse condotte delittuose”.
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