Politiche sociali

Fondo non autosufficienza, soldi solo per la metà dei disabili gravissimi

Nel 2017 su 1240 domande presentate dalle famiglie dei disabili gravissimi è stata finanziata circa la metà: 506 domande. “Purtroppo la coperta è troppo corta”, ammette lo stesso assessore alle Politiche sociali Luigi Mazzuto. E nel 2018 sono aumentate le richieste per l’assistenza domiciliare (che ha un costo di 7500 euro all’anno), un servizio che comporta maggiori spese rispetto al contributo mensile di 400 euro.

“Più aumenta il costo dell’assistenza domiciliare, più diminuisce la possibilità di concedere il contributo mensile”, rimarca l’esponente della Giunta Toma che scattato questa fotografia durante l’incontro che si è svolto questa mattina (20 febbraio) con le associazioni del settore che hanno avuto la possibilità di esporre i dubbi sul testo.

Incontro non autosufficienza

 

Al centro della riunione, che si è svolto anche alla presenza della presidente della quarta commissione Filomena Calenda, il programma sulla non autosufficienza che dovrà essere approvato dalla Giunta e che poi dovrà essere vagliato dal Ministero delle Politiche sociali che provvederà alla successiva.

Si rivolge ai disabili gravissimi la misura del Governo regionale che quest’anno ha ricevuto un finanziamento nazionale di 4 milioni di euro. Nonostante ciò, “non riusciamo a dare risposta a tutti i soggetti interessati, c’è carenza di fondi – insiste Mazzuto – occorrerebbero altri 3 milioni di euro all’anno”. Perchè con quei fondi vengono aiutati anche i malati con patologie neurodegenerative come la Sla e la Sma. 

Nel programma sulla non autosufficienza presentato dall’Assessorato alle Politiche sociali sono previsti anche contributi per i progetti rivolti ai minori (compresi quelli affetti da autismo) e per i 12 centri diurni che ospitano i disabili. “Inoltre è stato confermato il ‘contributo sollievo’ fino ad un massimo di 15 giorni: le famiglie hanno la possibilità di portare il congiunto malato in un centro abilitato all’assistenza e quindici giorni sono a carico della Regione Molise”.

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