Fantapoesie

Disoccupazione da popcorn

Di  Alessio Toto

La disoccupazione è una parola non sicura, dubbia, densa di significato emotivo, è instabile come una bacheca di swarovski appesa al muro con un chiodo di alluminio, è andare al circo senza poter assistere allo spettacolo dei clown, incerta come il futuro di un detenuto appena uscito dal carcere, è recarsi al cinema a guardare un film per poi accorgersi di non avere i popcorn. Ne sa qualcosa Amido, un talentuoso seme di granturco che, ben presto, divenne primo ballerino étoiles al Teatro della Scala del Mais, pieno di fibre muscolari, nessuno era in grado di scoppiettare quanto lui, leggero e antiossidante. Ma un giorno un terribile infortunio pose fine alla sua carriera, dovette convivere, per il resto della sua vita alimentare, con una malformazione causata dall’insufficienza umidezza.

Non si perse d’animo, fece uno chaissé alla rassegnazione, una pirouette al pessimismo, un arabesque ai sensi di colpa e un plié alla sensazione di inutilità. Pensò che una volta toccato il fondo della padella, non poteva far altro che risalire, trasformò la sua debolezza in potenza, ottenendo l’abilitazione all’insegnamento di danza classica. In questo modo tramandò i segreti e la sua esperienza, ma più di ogni altra cosa cambiò il “le faremo sapere” in “ti faccio vedere io”.

(Alessio Toto…Tra un motore e un cambio mi sono laureato in Sociologia e, scrivo poesie con lo scopo di arrivare al vostro cuore…)

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