Campobasso

“Diritti puntualmente violati, ora basta”, protestano gli agenti della Penitenziaria

L'Osapp ha organizzato una manifestazione di protesta davanti al carcere di via Cavour per denunciare i disagi che gli operatori impiegati nel carcere sono costretti a vivere quotidianamente. Chiesto l'intervento delle autorità

Gli agenti penitenziari (iscritti all’ organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria del Molise) hanno protestato davanti al carcere di Campobasso.

A conferma dello stato di agitazione che avevano già annunciato nei giorni precedenti dunque hanno allestito un momento di protesta per sottolineare i disagi che sono costretti a vivere quotidianamente.

Nel mirino i comportamenti dell’amministrazione penitenziaria. Secondo quanto emerso durante il presidio, questa non rispetta quanto sottoscritto nel contratto, non esiste una programmazione mensile dei servizi che vengono stravolti quotidianamente anche negli orari “e – precisa il segretario regionale del sindacato Mauro Moffa –  impone la fruizione del congedo ordinario senza tenere conto di eventuali esigenze familiari ed economiche; si obbliga inoltre il personale a ricoprire contemporaneamente molteplici posti di servizio esponendolo a numerose responsabilità. Inoltre è stato rimosso un dirigente sindacale dal posto di servizio dove era stato precedentemente assegnato senza chiedere nulla e non ci sono mai risposte alle nostre missive. Nonostante vi sia la possibilità – prosegue Moffa – è puntualmente negata la stanza sindacale alle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative e non si tengono conferenze di servizio con il personale”.

Questi e molti altri sono i problemi denunciati dagli appartenenti al corpo della Penitenziaria e quindi chiedono un intervento alle autorità competenti affinché si tenga una contrattazione al tavolo superiore per una completa riorganizzazione del lavoro alla presenza del provveditore regionale e per affrontare anche tematiche che stanno caratterizzando le condizioni di criticità degli uomini e donne della polizia penitenziaria.

commenta