Tracollo del turismo invernale

Turisti in fuga, alberghi chiusi e 500 posti di lavoro persi: stagione flop a Campitello fotogallery

Un guasto tecnico all'impianto di innevamento artificiale ha compromesso la stagione invernale nella località sciistica più importante della provincia di Campobasso. Solo da un qualche giorno i 'cannoni' sono stati attivati utilizzando dei generatori di corrente e gli operatori cercano di salvare il salvabile, ma i primi bilanci sono disastrosi. "Abbiamo perso un mese e mezzo di lavoro e il 40% del pil locale". E la Regione Molise, proprietaria degli impianti, non è considerata esente da colpe.

Da quando di notte le temperature sono scese sotto lo zero  è stato messo almeno in funzione l’impianto di innevamento artificiale che consentirà di sciare sulla pista ‘Lavarelle’. A Campitello Matese si cerca di salvare il salvabile dopo una stagione ormai irrimediabilmente compromessa. La stazione sciistica, che fa parte del comune di San Massimo e che dovrebbe essere il fiore all’occhiello del turismo invernale in Molise, è paradossalmente deserta.

I turisti hanno fatto le valigie oppure disdetto le prenotazioni nelle varie strutture ricettive nonostante il boom di presenze durante il periodo natalizio.

Gli alberghi in pratica sono chiusi. “La stagione è andata, abbiamo perso il 40% del nostro Pil. Sono andati in fumo 500 posti di lavoro”: è il drammatico bilancio che viene tracciato dagli operatori di Campitello Matese. 

E’ vero: il clima non è stato dalla loro parte. Non nevica, qualche fiocco di neve si è visto solo poco prima di Capodanno. Troppo poco per mettere in funzione gli impianti. La prima parte di gennaio, poi, è stata caratterizzata da un tempo quasi primaverile: sole e temperature piuttosto miti. Una situazione che accomuna la località sciistica molisana a quelle abruzzesi.

Tuttavia, a differenza di Campitello Matese, a Ovindoli e a Roccaraso è possibile sciare e probabilmente mai come quest’anno le due località sono riuscite a conquistare i turisti e gli appassionati di sport invernali facendo registrare presenze record. 

A fare la differenza sono gli impianti di innevamento: sia a Roccaraso che a Ovindoli la neve artificiale è stata garantita così. Addirittura a Roccaraso, che si trova a poca distanza dal confine con la nostra regione, è stato pure potenziato ed è stato realizzato con un investimento da 6 milioni di euro il sistema di innevamento artificiale più grande d’Italia.

A Campitello, dove gli impianti sono di proprietà della Regione Molise e vengono gestiti dalla società DGA Funivie (che ha un contratto di affitto per un anno con la Regione stessa),  il sistema non è mai entrato in funzione quest’anno. O meglio, è stato attivato un paio di giorni fa quando è stato deciso di risolvere ‘artigianalmente’ il guasto tecnico: per sopperire ad un problema del cavedotto (che dovrebbe essere sostituto con una spesa da 100mila euro) si ‘spara’ la neve con i generatori di corrente posizionati vicino ad ogni cannone dal gestore e dagli operatori. In pratica gli stessi utilizzati per le bancarelle dagli ambulanti.

Solo le ‘Lavarelle’ saranno però innevate. Poi si aspetta la neve, quella vera, che dovrebbe arrivare i primi dieci giorni di febbraio.

campitello

Però il danno all’economia locale ormai è fatto. I maestri di sci hanno preferito altre mete, gli albergatori hanno chiuso i cancelli degli hotel. Del resto, chi si sognerebbe di prendere una stanza senza poter sciare, l’attività prevalente in una località nata principalmente per tale vocazione e non inserita all’interno di un contesto urbano?

I primi bilanci sono disastrosi: “Tra i lavori straordinari per la manutenzione degli impianti finiti poco prima della stagione invernale (in un periodo strategico dell’anno), l’assenza di neve e l’impianto di innevamento artificiale che è stato costruito male e non funziona, abbiamo perso 500 posti di lavoro. Ormai la stagione è andata: abbiamo perso un mese e mezzo di lavoro, il guadagno ottenuto durante le feste costituisce il 40% del Pil locale. E‘ un dramma socioeconomico che il territorio sta vivendo“, si sfogano preferendo restare anonimi per non ‘mettersi nei guai’. Ma sono amareggiati e arrabbiati con la Regione che “trascura Campitello”. Gli obiettivi di rilancio sono dunque legati ai finanziamenti del Cis Molise, il contratto istituzionale di sviluppo, che ha concesso fondi al progetto presentato dai Comuni di San Massimo e Roccamaldolfi.

Speriamo a questo punto che dei problemi di Campitello non ne vengano a conoscenza al New York Times perchè altrimenti potrebbero togliere il Molise nell’elenco delle località da visitare nel 2020. Almeno in inverno, con un simile biglietto da visita, chi dagli States volesse raggiungere la nostra regione per sciare resterebbe fortemente deluso.

 

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