Infrastrutture e polemiche

Superstrada, Fanelli e Federico accusano Niro: “Fa solo demagogia”

C’era da aspettarselo. L’ennesimo stop alla superstrada a quattro corsie si è trasformato in un caso politico: scambi di accuse e polemiche hanno reso bollente il clima non solo all’interno della maggioranza

Dopo la ‘sfiducia’ espressa pubblicamente dal governatore Donato Toma, contro l’assessore Vincenzo Niro (promotore dell’emendamento presentato al decreto Milleproroghe bocciato in Parlamento assieme al deputato leghista Jari Colla) si scagliano anche il capogruppo del Pd in Molise Micaela Fanelli e l’onorevole del Movimento 5 Stelle Antonio Federico. Entrambi replicano alle dichiarazioni che il titolare dei Lavori pubblici all’interno della Giunta regionale ha fatto ieri pomeriggio (25 gennaio) in una nota stampa.

“Quanto è nervoso l’assessore Niro, dopo che anche Toma lo ha scaricato sulla quattro corsie Termoli-San Vittore e sul suo emendamento bocciato? Tanto!”, le dichiarazioni pepate della Fanelli. 

“Visto che si allunga in una disamina burocratica, che nulla toglie alla verità dei fatti: emendamento bocciato perché sbagliata la presentazione tecnica e inesistente la copertura ‘vera’, prevedendo un impegno di 900 milioni. E dell’emendamento, ribadisco, nessuna traccia ai Ministeri competenti, che non lo hanno in nessun modo preso in visione e quindi sostenuto. Ovvio che esista corrispondenza generale sulla ‘Bifernina’: e ci mancherebbe! Ma della sortita improvvisata del reggente molisano della Lega Nord, Jari Colla, che Toma boccia come una iniziativa in combutta privata con l’Assessore Niro, esponente politico e non esponente del suo governo regionale, nessuno sapeva.

Una ‘improvvisata’ dalla modica cifra di quasi 1 miliardo di euro, e Niro si piange lacrime da coccodrillo, come se avesse chiesto di rattoppare solo una buca.

Queste cose si preparano per bene, se si vuole riuscire a farle. Magari se ne chiede un pezzo. Si sostiene con una iniziativa politica allargata. Non certo cosi.

E se glielo dice anche Toma a Niro che ha sbagliato, che aggiungere?”.

L’esponente del Pd si dichiara comunque pronta a “sostenere la battaglia! Che faremo tutto in modo costruttivo e senza tener conto delle parti politiche contrapposte. Che però non serve il fumo negli occhi su questa e sulle altre vicende. Caro Assessore, noi questa battaglia l’abbiamo sempre sostenuta e la sosterremo ancora, ma con metodi seri e non improvvisati. E sicuramente non in compagnia della Lega Nord”.

 

Pungente anche la replica del deputato del Movimento 5 Stelle. “Dispiace constatare che Vincenzo Niro continui a fare demagogia sulle difficoltà e le carenze del Molise”, scrive Antonio Federico. “Ricordo all’assessore che il suo impegno per portare le istanze della regione all’attenzione del governo nazionale sono un dovere e non una medaglia al merito. Lo fa lui a livello regionale e lo fa il MoVimento 5 Stelle a livello parlamentare come è normale e giusto che sia.
Tuttavia le cose vanno fatte nel modo giusto e presentare in sede di Milleproroghe l’emendamento firmato dalla Lega, e avallato da lui stesso, è stata un’azione politicamente e tecnicamente inutile”.

Federico rincara la dose: “Sono invece imbarazzanti i tentativi dello stesso Niro di suggerire i responsabili della inammissibilità di un altro emendamento sul raddoppio della Bifernina presentato sempre dalla Lega nelle persone di Colla, Garavaglia e altri, in Legge di Bilancio 2020. Niro finge di non sapere, o forse non sa, che a bocciare quell’emendamento è stato il presidente della Commissione Bilancio, Claudio Borghi, proprio un esponente della Lega. Quindi è alla Lega che deve chiedere il perché della bocciatura, siamo certi che non avrà difficoltà a farlo.

Se a tutto questo, inoltre, aggiungiamo che lo stesso governatore Donato Toma ha negato di essere a conoscenza dell’emendamento, parlando di Niro addirittura come segretario dei Popolari, quasi sfiduciandolo come assessore, ce n’è abbastanza per rendere la situazione non solo imbarazzante, ma anche surreale”.

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