Campobasso

Stupro di Capodanno, la verità nel Dna e nel telefono: pronti i risultati

E’ stata depositata la perizia dei due esperti di medicina genetica forense nominati a marzo scorso. Hanno eseguito i rilievi sui reperti sequestrati dagli agenti della squadra mobile dopo la denuncia della giovane che la notte del 31 dicembre 2018 sarebbe stata violentata da un amico

La perizia è stata depositata nelle scorse ore. Dovrebbe procedere a passi decisi verso la chiusura delle indagini l’inchiesta che vede un giovane della provincia accusato di violenza sessuale nei confronti di una sua amica.  Parliamo di quello ormai conosciuto come “lo stupro di Capodanno”. Il grave fatto di cronaca che accadde la notte tra il 31 dicembre 2018 e il primo gennaio 2019 in un’area isolata della zona industriale di Campobasso.

Alla perizia sul telefonino di lei dal quale sarebbero partite telefonate o messaggi di aiuto, si aggiungono ora i risultati degli accertamenti tecnici e irripetibili che hanno riguardato i reperti biologici sottoposti a verifiche e analisi a partire dal marzo scorso, quando il Gip – su richiesta della Procura di Campobasso – affidò l’incarico per la consulenza tecnica a due esperti di medicina forense.

All’anatomopatologo è stato chiesto di estrapolare profili di dna dagli indumenti della ragazza consegnati alla squadra mobile la notte del presunto abuso,  e di verificare la presenza di eventuali tracce di liquidi biologici all’interno dell’auto dove sarebbe accaduta la violenza e che sempre la squadra mobile su disposizione della Procura aveva provveduto a porre sotto sequestro.

Fra gli elementi analizzati ci sarebbero anche i tamponi prelevati alla giovane quando venne sottoposta alla visita ginecologica quella stessa notte, quando una volta a casa fu trasportata in ospedale dai familiari.

Atti secretati, che contribuiranno in maniera determinante alla ricostruzione di quello che è accaduto.

L’indagato è difeso dall’avvocato Maria Assunta Baranello.

La vittima invece si è affidata all’avvocato Luigi De Rosa che sta seguendo passo dopo passo il prosieguo degli accertamenti in corso, in attesa della chiusura delle indagini.

Gli uomini della scientifica e della Squadra Mobile di via Tiberio avrebbero, fra l’altro, svolto accertamenti anche sul telefonino cellulare della ragazza che quella notte avrebbe inviato una richiesta di aiuto alle persone più care.

Gli accertamenti puntano anche sulle lesioni che sarebbero state riscontrate alla giovane durante la visita in ospedale. In sostanza, con la conclusione di questi esami l’autorità giudiziaria sarà chiamata a valutare la rilevanza probatoria degli stessi in questa delicata inchiesta, che – certamente –  ha scioccato un’intera provincia.

Il 5 febbraio scorso, invece, si è tenuto l’incidente probatorio a carico della vittima. La giovane, accompagnata in un ambiente protetto, ha raccontato al Gip Teresina Pepe e al sostituto procuratore Francesco Santosuosso i momenti vissuti quella notte di Capodanno, nella macchina di colui che considerava un amico e con il quale aveva ballato (insieme agli altri amici) fino all’alba. E con il quale sarebbe dovuta andare a fare colazione. Ma l’auto – stando ai fatti emersi finora – non  arrivò mai al bar né raggiunse il resto della comitiva. In quei minuti, in un anfratto della zona industriale di Campobasso, si sarebbe consumata la violenza per la quale adesso si attende la formalizzazione della chiusura delle indagini e l’eventuale richiesta di rinvio a giudizio dell’indagato.

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