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Stefano Leone: dodici mesi (per tre calendari) raccontano la Termoli d’epoca e il corpo dei bersaglieri

Per la rubrica “gente”, oggi scopriamo Stefano Leone: un ‘personaggio’, conosciuto ed apprezzato da tutti, un artista dalle mille sfaccettature che, nella sua lunga carriera, ha scoperto il lato nascosto di luoghi e persone. Attraverso le sue foto, riesce a dialogare con l’anima delle persone, facendo emergere emozioni e ricordi persi nei meandri della quotidianità. Con la sua ultima opera, un tris di calendari, riscopre la Termoli ‘vecchia’, storica e l’animo dei bersaglieri che, per generazioni, hanno segnato i ricordi di bambini ed adulti.

Non sono i soliti calendari, seppure mantengano le canoniche mensilità suddivise in settimane e giorni: i dodici mesi (per tre), a firma di Stefano Leone, parlano di storia, raccontano vicende fino ad ora nascoste e riaccendono la fiamma dei ricordi, perduti in un tempo immutato del passato. Come ci riescono? Attraverso le foto, protagoniste indiscusse di tre diversi calendari: il primo ‘Eikondedicato a Nicoletta Mileti Leone, madre dell’autore ed a Termoli, città natale di Stefano Leone e luogo che ritorna spesso nelle sue opere (l’ultima in ordine di tempo il libro dedicato al Patrono San Basso).

Dodici mesi che parlano termolese e fotografano una città ben diversa da quella che conosciamo oggi, in cui storia, tradizione e leggenda si fondono all’unisono per gettare le basi di quella che, oggi, è la Termoli del 2020. Tre immagini inedite di cui una che, più delle altre, colpisce l’attenzione perché mostra, per la prima volta, l’esistenza di un passaggio ai piedi del Castello Svevo.

Il secondo ‘Vis’ è dedicato ai bersaglieri, uno dei corpi armati più amati di sempre a cui, lo stesso autore, ha sempre sognato di appartenere, come confessa a Primonumero.it nell’intervista esclusiva allegata all’articolo, che verrà presentato sia a Termoli che a Roma nelle prossime settimane. Frutto di un certosino lavoro di ricerca, il calendario dei bersaglieri propone foto storiche inedite, risalenti a un secolo fa (in un periodo tra il 1918 ed il 1920), che offrono una prospettiva differente del corpo armato noto per le ‘imprese ardimentose’ con i quali furono conosciuti e per i cappelli piumati che colpiscono – e lo fanno tuttora – la fantasia di grandi e piccini.

L’ultima opera è ‘Noi’: un calendario ‘da tavolo’ dedicato a Francesca Cappella “che ha lasciato una traccia viva e indelebile come donna di cultura, nell’ambito della indagine storico-scientifica a livello italiano”. I mesi contenuti nei calendari sono racchiusi dalla splendida copertina a firma del grande artista italiano Francesco Toraldo ed in edizione limitatissima. Un patrimonio di inestimabile valore che dovrebbe essere in bella mostra in ogni casa.

Ma chi è Stefano Leone? Nasce a Termoli il 30 maggio 1970 e, fin da subito, si appassiona al mondo creativo pubblicando la sua prima opera nel 1980. È un artista, un creativo che non riesce a star fermo, un attento osservatore di ciò che ci circonda. Con il suo sguardo (e la sua macchina fotografica) cattura momenti che altri non notano e li regala ai posteri tramite la pellicola.

Stefano è conosciuto soprattutto per i suoi calendari, da quello dei centenari a quello degli anziani: proprio questi due hanno attirato l’attenzione delle università americane che, durante uno studio sulla longevità, hanno scoperto le straordinarie foto e le schede alimentari allegate a queste ultime che Stefano ha raccolto meticolosamente per anni, coinvolgendo l’autore nelle loro ricerche.

Ha al suo attivo circa 48 apparizioni televisive nazionali in venti anni, da Maurizio Costanzo Show, passando per La Vita in Diretta fino a Domenica In. Negli anni ’90 organizza la sua prima mostra della marineria in un centro commerciale e, nel 2000, la prima sfilata dell’abito del popolo italiano in collaborazione con la Federazione Italiana Tradizioni Popolari. Ha lavorato con i grandi del cinema e della musica italiana ed internazionale come Giorgio Albertazzi, Arnoldo Foà, Michele e Violante Placido, Monica Guerritore, Riccardo Scamarcio, Kim Rossi Stuart, Antonella Ruggiero, Katia Ricciarelli, Renzo Ruggieri, Giorgio Pasotti, Piero Mazzocchetti, Awa Ly, Davide Cavuti, Giulio Manfredonia e Rosaria Russo.

Tra i prossimi progetti in cantiere, c’è un libro dedicato ai personaggi termolesi che hanno fatto lasciato un segno in città, sia dal punto di vista storico come Gennaro Perrotta, che da quello clericale come Monsignor Oddo Bernacchia.Personaggi che vanno raccontati nella verità – confessa Leone a Primonumero.it – E che sono stati punti fermi nella nostra comunità e non solo”. Proprio la chiave di lettura, quella della verità, è uno dei cardini che, più di altri, ritorna nella vita di Stefano Leone: “La verità esiste, ma spesso viene mistificata o strumentalizzata con ideologie che, spesso, vanno in tutt’altra direzione e che, senza voler essere catastrofico, porteranno alla fine dell’umanità”.

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