Il post anti salvini

Sindaco M5S Gravina ‘benedice’ Bonaccini governatore, scoppia il caso: assessorato al Pd?

Tornano a circolare le indiscrezioni dopo l'ultimo post pubblicato su Facebook dal sindaco di Campobasso a favore del presidente dell'Emilia Romagna. Parole che, oltre a segnare probabilmente anche una progressiva presa di distanza da M5S, hanno favorito le ipotesi sui futuri assetti di palazzo San Giorgio. Gravina farà entrare il Pd nella sua giunta riproponendo in Municipio lo schema nazionale del governo giallorosso?

Non c’è dubbio: Roberto Gravina, da otto mesi primo sindaco del Movimento 5 Stelle a Campobasso, non è stato mai allineato al pensiero pentastellato. Anzi, è stato sempre considerato l’anima critica dei grillini molisani, uno dei primi a sostenere la necessità del Movimento stesso di aprirsi al territorio e durante le elezioni ad allearsi con le liste civiche.

Lo ricorderete: a Campobasso, dopo il ballottaggio di giugno contro la candidata della Lega Maria Domenica D’Alessandro, Gravina conquistò un consenso molto più ampio delle aspettative (con il 69% delle preferenze). E superò l’avversaria grazie anche ai voti del Partito democratico e del centrosinistra che preferirono sostenerlo (lo fecero anche pubblicamente alcuni esponenti politici e consiglieri comunali) piuttosto che ‘permettere’ al Carroccio di governare il capoluogo.

E’ da questo momento che forse il rapporto tra i democratici e Roberto Gravina si è iniziato a rafforzare. Fantapolitica? Rumors del palazzo senza fondamento?

Le ipotesi sullo speciale feeling tra il sindaco pentastellato e il Pd hanno ripreso a circolare dopo il post pubblicato dallo stesso Gravina sulla sua pagina Facebook. Un messaggio che è in pratica un endorsement per Stefano Bonaccini (candidato governatore del Pd in Emilia Romagna, oggi riconfermato alla guida della Regione) e una forte presa di distanza dalla Lega e da Matteo Salvini. Un aspetto quest’ultimo che lo allontana da molti attivisti pentastellati che hanno visto di buon occhio e sostenuto il ‘contratto’ da cui è nato il governo gialloverde (finito lo scorso agosto) e lo avvicina invece alle posizioni del Pd.

In Emilia Romagna deve vincere Bonaccini”, esordisce Gravina nel post pubblicato poco dopo la chiusura delle urne. “E non ne faccio una questione solo squisitamente politica, ma soprattutto una questione culturale ed estetica. Sarebbe infatti un indebolimento della figura di Salvini, sarebbe una reazione doverosa contro una immagine assolutamente inadeguata a rappresentare la leadership del centro-destra italiano.

Della serie: non sarai mai capo di un fantomatico Governo! Scusate se è poco.

In Calabria, invece, sarà una passeggiata: prevedibile come l’alternanza degli ultimi venti anni, certificabile come il classico malcontento per entrambi gli schieramenti che l’hanno governata, riducibile in una sola parola: fallimento dell’uno e dell’altro, con buona pace della memoria elettorale.

Per noi, invece, è il momento della riflessione, quella profonda“.

Parole che, oltre a segnare probabilmente anche una progressiva presa di distanza da M5S, hanno favorito le ipotesi sui futuri assetti di palazzo San Giorgio. Gravina farà entrare il Pd nella sua squadra riproponendo in Municipio lo schema nazionale del governo giallorosso?

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