Cronache

Rubano oro e soldi in una villa. Sospetti sulla banda dell’Audi: “C’era un’auto che girava nella zona”

Il racconto di un ragazzo che ha vissuto l'incubo del furto: "Sono rapidi, esperti. Hanno agito in un quarto d'ora e rubato oro e soldi. Siamo convinti che ci abbiano controllato e ora in questa contrada abbiamo paura: temiamo che possano entrare in casa e farci del male. Per questo abbiamo creato un gruppo Whatsapp per segnalare rapidamente ogni macchina sospetta". La Polizia intanto continua ad indagare sulla banda che avrebbe un basista locale e avrebbe cambiato auto per non farsi incastrare.

La mano potrebbe essere la stessa dei malviventi che da qualche giorno stanno mettendo sotto scacco il Molise, la banda dell’Audi come viene ormai definita.

Nel mirino una delle villette che sorgono nella zona di San Giovanni dei Gelsi, vicino alla parte nuova del cimitero di Campobasso. Oro e soldi: questo il bottino dei ladri che, poco dopo le cinque del pomeriggio, hanno forzato la finestra con un cacciavite e si sono introdotti nell’abitazione, al primo piano dell’immobile.

In quel momento non c’era nessuno. Nel giro di un quarto d’ora con un’azione rapidissima hanno messo a soqquadro la casa e portato via preziosi e contanti lasciando invece altri oggetti costosi come computer e macchinette fotografiche. Poi sono fuggiti a bordo della ‘famosa’ Audi nera, come emerso dal racconto di alcuni testimoni.

Quando la Polizia è arrivata in contrada San Giovanni dei Gelsi, nonostante fossero trascorsi pochissimi minuti, non c’era più traccia dei malviventi.

“Sono stato avvertito telefonicamente da mio cugino che mi ha detto di tornare subito a casa perchè forse c’era qualcuno”, racconta oggi a Primonumero chi ha vissuto l’incubo del furto a San Giovanni dei Gelsi lo scorso 3 gennaio. “Quando sono arrivato, era tutto sottosopra. Abbiamo capito che erano entrati i ladri, ho chiamato la polizia che dopo cinque minuti è arrivata assieme alla Scientifica”.

“Un vicino di casa avrebbe visto l’auto parcheggiata intorno alle 17. Poco dopo sono entrati in azione.

Tutto è successo velocemente: “Io credo che ci abbiano controllato perchè sono entrati quando mio cugino era uscito per un servizio veloce. E’ stato fuori casa un quarto d’ora, non di più. Si sono accorti che la macchina di mio cugino non c’era. Poi sono entrati e hanno fatto un ‘macello’ (come si vede nelle foto, ndr)“.

Il furto è stato commesso senza tralasciare nulla: “Hanno preso l’oro lasciando la bigiotteria, non so se usano strumenti particolari”. E poi hanno provato ad entrare anche nell’appartamento vicino tentando di forzare la porta con lo stesso cacciavite, senza riuscirci.

Poi il sospetto che si tratti della famosa banda dell’Audi: “Mia madre, dopo aver visto le foto e il video che stanno girando in questi giorni (pubblicati ieri da Primonumero, ndr), ricorda di aver visto tre ragazzi che si aggiravano nella zona – aggiunge il giovane campobassano, ancora sotto shock per l’accaduto – e poi ha visto la macchina, ma non ci ha dato peso perchè nelle vicinanze della nostra abitazione sorgono attività commerciali e c’è un meccanico. Quindi c’è un via vai continuo di macchine. Io penso che ci abbiano spiato”.

Ieri sembra che la banda sia stata avvistata di nuovo nel quartiere San Giovanni. “Mia cugina li ha visti coperti e incappucciati”, racconta ancora il ragazzo.

Purtroppo non c’è solo il timore che i ladri possano commettere altri furti, “abbiamo paura pure che ci facciano del male”. 

La Polizia sta aumentando i controlli e continua ad indagare sulla banda di malviventi. Così scaltri ed esperti da avere pure intuito che era necessario cambiare vettura (sembra che non si spostino più a bordo dell’Audi) per non essere presi dalle forze dell’ordine. Ladri di fuori regione, sembra provenienti dal Foggiano o dal Beneventano, ma con un basista locale: un ‘palo’ che li avverte e pare dia loro indicazioni sulle abitazioni da svaligiare.

Intanto a Campobasso il livello di allarme tra i cittadini è al massimo: questa mattina – 10 gennaio – alcuni residenti di San Giovanni dei Gelsi avrebbero anche telefonato ai Carabinieri per chiedere di rafforzare i controlli nella zona. “Noi abbiamo organizzato un gruppo su Whatsapp per avvertirci in tempo reale ed eventualmente segnalare strani movimenti e macchine sospette alle forze dell’ordine”, spiegano ancora dal quartiere. “Magari il nostro esempio potrebbe essere seguito da altri cittadini, con la speranza di dare una mano a Polizia e Carabinieri a prendere questi delinquenti”.

 

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