Consiglio regionale

Ritardi su fondi Ue. Mozione Pd firmata da 5S e dissidenti della maggioranza

C'è anche la firma di Michele Iorio e di Aida Romagnuolo sull'atto presentato da Micaela Fanelli e Vittorino Facciolla e sostenuto pure dai pentastellati in Consiglio regionale.

La programmazione dei fondi europei, fondamentali per la ripresa del Molise, è in forte ritardo. E’ su questo punto che il Pd Molise torna a sollecitare il governo regionale guidato da Donato Toma. Non è la prima volta: Micaela Fanelli, capogruppo dem, è da oltre un anno che pone il tema nelle opportune sedi politiche. Da una decina di giorni ha avanzato una specifica richiesta agli uffici regionali.

Ed ora, sottolinea, “è giunto il tempo di azzerare i ritardi, sfruttare le opportunità finanziarie in modo condiviso e ripristinare la centralità delle decisioni strategiche presso il Consiglio e in concertazione col partenariato. La programmazione, la riprogrammazione dei fondi addizionali dell’attuale ciclo POR FESR FSE 2014/2020 e l’impostazione per il nuovo ciclo 2021/2027 e del FSC vanno discussi, decisi e deliberati in Consiglio Regionale”.

È questo l’oggetto e l’obiettivo della mozione che presentata ieri (21 gennaio) in Aula dalla consigliera del Pd insieme al collega dem Vittorino Facciolla, agli esponenti del Movimento 5 Stelle Patrizia Manzo, Andrea Greco, Angelo Primiani, Vittorio Nola, Fabio De Chirico e Valerio Fontana. In calce alla mozione anche la firma di due dissidenti della maggioranza di centrodestra: Aida Romagnuolo e Michele Iorio.

“È indispensabile – incalza la Fanelli – rispettare i tempi, laddove tutte le altre Regioni hanno attivato le procedure di concertazione, mentre noi siamo in ritardo. Quindi coinvolgere tutto il partenariato e, come recita lo Statuto della Regione Molise, far tornare il Consiglio regionale l’unico luogo deputato ad assumere gli atti di intervento della Regione nella programmazione nazionale e comunitaria.

Perché, se vogliamo agganciare il futuro, serve discontinuità nei metodi, scelte condivise, capacità di intercettare i bisogni e concertazione con territori e parti sociali. Solo così potremo parlare di telelavoro, di infrastrutture strategiche per la Regione fuori o nel territorio (come l’aeroporto di Foggia, l’alta velocità di Benevento, l’accesso di Venafro e le altre vie disconnesse), di piani strategici per la prevenzione delle delocalizzazioni, la frana di Petacciato per lo sviluppo della costa e molte altre questioni innovative e cruciali”.

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