La protesta

Riprende la sommossa in carcere, l’Asrem: “Subito un infermiere, stiamo cercando il secondo”

Al sovraffollamento si è aggiunto il problema della mancanza di personale sanitaria e "dopo le recenti operazioni di polizia - ha detto Di Giacomo, segretario del sindacato di polizia penitenziaria - in carcere sono affluiti detenuti ‘border line’, ossia con problemi psichici o tossicodipendenti”. In serata prima risposta dell'azienda sanitaria regionale

I detenuti comuni del carcere di Campobasso che da ieri  – dopo la protesta eclatante di maggio scorso – sono tornati a manifestare contro la carenza di personale infermieristico e la carenza di medicine all’interno del Penitenziario, hanno ripreso questa sera ad urlare e sbattere oggetti contro le inferriate per manifestare pubblicamente il loro disagio.

Dopo il grido di attenzione lanciato ancora questa mattina, a partire dalle 20 di questa sera – martedì 28 gennaio –  la protesta è cominciata di nuovo.

I detenuti hanno attirato l’attenzione dei passanti e continuato ad urlare richieste di aiuto. Secondo Aldo Di Giacomo, segretario del sindacato di polizia penitenziaria,  alla radice della protesta “ci sono gravi carenze di personale infermieristico a partire da dicembre scorso e finora nessuno si è preoccupato di riempire un vuoto, all’interno del penitenziario, che è necessario e urgente riempire per garantire la necessaria assistenza ai tanti, anche tossicodipendenti, che sono rinchiusi tra quelle mura”.

Nei reparti i detenuti si sono anche organizzati scrivendo una lunga lettera per meglio esporre le problematiche della casa di reclusione del capoluogo. Che conta – fra l’altro – la presenza di circa 180 detenuti.

Quindi al sovraffollamento si aggiunge adesso anche il problema della mancanza di infermieri senza che nessuno “si preoccupi  – ha detto ancora di Giacomo – che dopo le recenti operazioni di polizia in carcere sono affluiti detenuti ‘border line’, ossia con problemi psichici o tossicodipendenti”.

Una situazione dunque che non poteva che avere questo epilogo e che nel pomeriggio ha indotto l’Azienda sanitaria locale a riunioni urgenti per individuare soluzioni tempestive. Proprio questa sera, alcune indiscrezioni, parlano di una decisione assunta dall’Asrem che consisterebbe nell’arrivo di un primo infermiere già a partire dal primo febbraio prossimo nel frattempo si è già al lavoro per individuare un secondo infermiere da trasferire nel Penitenziaria di via Cavour.

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