I dati dell'annuario istat

Altro che famiglia, anche da noi la vita è da single. Pochi matrimoni, culle vuote e l’età media avanza

Lungi dalla retorica che da sempre accompagna la famiglia tipica del Sud, il Molise sembra assomigliare molto più alle regioni del Nord dove i matrimoni sono meno frequenti, si fanno meno figli rispetto al Meridione e la vita da single - che comprende anche quella di anziani e anziane costretti a vivere da soli - è oltremodo diffusa

C’erano una volta le famiglie numerose del Sud Italia… quel che è certo è che in Molise non ci sono più. Non è una regione per giovani, lo abbiamo detto tante volte a suon di dati statistici, e non lo è neanche per famiglie.

È forse questa la prima inconfutabile avvisaglia per la nostra regione se, come certifica l’Istat nel suo Annuario 2019 reso noto pochi giorni fa, il bilancio demografico attesta una popolazione che in un anno (il 2018) cala di 1808 unità scendendo alla cifra di 305.617 residenti e dove le famiglie salgono, sì, ma perché sono sempre più ‘striminzite’, cioè da single.

Un andamento generale di tutta la Penisola, beninteso, perché in Italia la popolazione in 12 mesi si è contratta di 124mila unità (ora siamo poco meno di 60 milioni e 360mila abitanti) ma le tendenze in atto in Molise – la seconda regione più piccola d’Italia dopo la Valle D’Aosta – sono oltremodo accentuate e in parte in controtendenza rispetto alle altre regioni del Sud.

A cominciare proprio dal ‘capitolo’ famiglie, cui l’annuario dedica una specifica disamina tra le tante altre riportate nel consueto report annuale. Tassi di fecondità, quoziente di nuzialità, numero medio di componenti per famiglia, indice di vecchiaia: sono questi alcuni degli indicatori sui cui il nostro focus intende soffermarsi perché restituiscono, più di altri, l’idea di un territorio che si spegne a mano a mano. Non bastano gli stranieri – che in ogni caso costituiscono una manna in questo senso – a frenare il calo demografico e la ‘resistenza’ a fare figli.

Partiamo da qui: il tasso di fecondità totale in Molise è di 1,19 figli per donna. Nello specifico di 1,16 per quanto riguarda le donne italiane e 1,88 per le straniere. Ma il dato italiano complessivo è ben più alto con 1,24 figli per le donne italiane e 1,98 per le straniere (totale 1,32). Dei dati, i nostri, non solo inferiori a quelli nazionali ma anche alla media delle regioni del Sud (1,29 il dato aggregato). L’età media delle partorienti molisane è 33,1 anni (italiane) e 27 per le donne straniere. In media l’Istat certifica un’età media al parto in Molise di 32,6 anni, quando invece al Sud il dato scende a 31,9 e in Italia ancor di più a 31,7. Specularmente anche l’età media dei papà è più alta (36,3 in Molise e 35,4 in Italia). Si tratta di dati comunque che pongono il nostro Paese tra i meno ‘fecondi’ dell’Ue a 28. Dopo Cipro, Malta e la Spagna, siamo noi italiani i meno  prolifici. Con tutte le conseguenze del caso.

istat fecondità

D’altronde sono molto bassi anche i tassi di nuzialità, tutt’altro che in linea con la retorica che ci ha sempre raccontato un Sud particolarmente incline ai matrimoni, anche relativamente in tenera età. Ma l’atto da sempre considerato propedeutico per metter su famiglia è in caduta libera, sempre più opzione ‘scansata’ dai giovani italici che dimostrano di non crederci più, o forse di non averne le possibilità.

Il quoziente di nuzialità in Molise è fermo a 3, come nelle regioni del Centro, di poco superiore a quelle del Nord e assolutamente inferiore ai dati del Sud e delle Isole. Nel 2018 sul nostro territorio hanno detto il fatidico ‘sì’ 933 coppie (il 69% con rito religioso e il restante 31% con solo rito civile). Ben diversa la situazione in regioni meridionali come la Campania o la Sicilia, sebbene la regione italiana dove ci si è sposati di più, in percentuale, nel 2018 è il Trentino Alto Adige. Separazioni e divorzi, poi, sono bene o male in linea in tutto il Belpaese e sono finanche in calo.

Così, nel Paese del welfare familistico per eccellenza, succede che le famiglie siano sempre più numerose ma perché sempre più ristrette. Gli statistici e i sociologi della famiglia le chiamano ‘famiglie unipersonali’, termine non bellissimo per indicare una realtà vieppiù diffusa, perché scelta o perché obbligata: vivere da soli, se preferite da single. In Italia nel 2018 hanno raggiunto la cifra del 33%, in Molise sono addirittura il 35% (mentre nelle ‘nostre’ vicine del Sud sono il 27,7). Alto anche il numero di famiglie composte da due soli individui.

istat famiglie

“Da un punto di vista territoriale, la concentrazione di famiglie unipersonali è massima nelle regioni del Nord (35,6 per cento nel Nord-ovest e 33,9 per cento nel Nord-est) e del Centro (34,9 per cento) mentre al Sud e nelle Isole si registra la quota più alta di famiglie con cinque o più componenti (rispettivamente, il 7,5 e il 6,1 per cento) – si legge nell’Annuario Istat -. Il numero medio di componenti della famiglia è, di conseguenza, leggermente superiore nelle regioni meridionali anche se, proprio in questi territori, è più visibile la riduzione negli anni della dimensione delle famiglie. Nord-ovest e Nord-est si caratterizzano dunque per la prevalenza di persone che vivono da sole e per una maggiore concentrazione di coppie senza figli rispetto alla media nazionale (rispettivamente, 21,9 e 22,1 per cento); nel Centro, oltre alle famiglie unipersonali, sono più diffusi i nuclei monogenitore (9,1 per cento di madri con figli e 2,1 per cento padri con figli); nel Sud e nelle Isole le coppie con figli raggiungono l’incidenza massima (rispettivamente, 39,2 e 36,4 per cento)”.

Ma il Molise – come i dati mostrano inequivocabilmente – non fa il paio tanto con le regioni del Sud quanto piuttosto con quelle del Nord e del Centro, in alcuni casi le supera addirittura. Se più di un terzo delle famiglie da noi è composto da una sola persona, più di un quarto (il 26.1%) si compone di due persone. Sono in 3 nel 18.4% dei casi e le famiglie con quattro, cinque o più persone sono molte meno che in regioni quali la Campania, la Basilicata o le isole. I molisani sono molto più simili, in questa particolare statistica, a territori come la Lombardia, la Toscana, l’Emilia-Romagna o addirittura Bolzano e il Trentino.

Istat popolazione

Ma c’è un’altra serie di dati che sconforta, e che ci immortala come una regione sempre più anziana e dunque, giocoforza, in via di estinzione. In Molise l’età media dei residenti è 46,8 anni mentre in Italia è più bassa di oltre 1 anno (45,4). Basti pensare che dopo la ‘notoriamente anziana’ Liguria con la sua media di 49 anni (la più alta d’Italia) c’è – fatto salve poche altre regioni – proprio la nostra regione. All’opposto della classifica, guarda caso, c’è una regione del Mezzogiorno: la Campania i cui abitanti hanno in media 42,7 anni.

A fare da specchio c’è il cosiddetto indice di vecchiaia (rapporto percentuale tra la popolazione di 65 anni e oltre e la popolazione di età 0-14 anni, ndr) che se per la Liguria è un ‘astronomico’ 255,8, per il Molise è un non rassicurante 217,5. In media, per capirci, in Italia è di 173,1 e al Sud scende a 154,4. Per noi molisani anche il 2° quoziente di mortalità più alto (sempre dopo la Liguria) e un quoziente di natalità (6,2) decisamente inferiore a quello italiano (7,3) e del Sud (7,6). Tutti dati che, messi insieme, dicono un po’ tutti la stessa cosa: in Molise si nasce poco e a popolarlo restano soprattutto gli anziani.

Non proprio un bel quadretto per la nostra regione, che sembra addirittura far peggio della ‘vecchia’ Penisola che, nel 2018, ha raggiunto il nuovo record negativo di nascite dall’unità d’Italia e che i cui segnali di ‘malattia’ sono sempre più evidenti.

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