San felice del molise

Minoranze linguistiche, presentato il vocabolario italiano-croato molisano

Presentato a San Felice del Molise, comune capofila dell’area croata delle Minoranze Linguistiche, il Vocabolario Polinomico e sociale Italiano-Croato molisano, redatto a cura delle operatrici degli sportelli linguistici con la direzione scientifica del professor Giovanni Agresti e il coordinamento della Rivista Kamastra.

Il lessico dello spazio pubblico, delle figure dell’autorità, dei  mestieri  e dei lavori e della raccolta della memoria orale sono gli argomenti del dizionario, risultato di un sinergico lavoro di squadra, svolto nell’ambito delle attività degli sportelli linguistici, in linea con i progetti dei Comuni e della Regione Molise, presentati e approvati  dal Ministero degli Affari Regionali, ai sensi  della legge 482 del 1999 “Norme per la tutela e valorizzazione delle minoranze linguistiche storiche presenti in Italia”.

A San Felice del Molise, comune capofila delle iniziative progettuali dell’area croato-molisana, alla presenza dei sindaci Fausto Bellucci, Sergio Sammartino e Francesco Trolio, il professor Giovanni Agresti, docente di Scienza del Linguaggio all’Università Bordeax Montaigne in Francia, già ordinario All’Università Federico II di Napoli, ha illustrato agli addetti ai lavori e al pubblico, i contenuti e le modalità di realizzazione della ricerca linguistica sul campo svolta dalle operatrici: Cecilia Genova, Angela Liscia, Michela Manso, Sara Manuele, Serena Miletti, Ilaria Mirco, Sara Pasciullo, Maria Teresa Piccoli e Debora Ruberto impegnate nei presidi linguistici di San Felice del Molise, Acquaviva Collecroce e Montemitro, isole alloglotte che con il comune di Tavenna e i quattro paesi dell’area arbëresh, compongono uno dei più interessanti giacimenti linguistici e culturali di matrice balcanica, nell’Italia Centrale, confluendo nelle 12 minoranze linguistiche riconosciute dalla Costituzione e dalla Stato italiano.

vocabolario croato molisano

E’ in questo  senso che il vocabolario polinomico croato, gemello di un analogo prodotto edito negli anni scorsi  nell’area arbëresh, è una miniera di testimonianze a cui ha partecipato la cittadinanza attraverso una rete di  informatori  che hanno reso il lavoro dinamico e fruibile anche attraverso collegamenti multimediali direttamente dai codici stampati nelle pagine.

Realizzato con il coordinamento di Fernanda Pugliese, direttore editoriale della Rivista Kamastra e referente storica  delle minoranze linguistiche del Molise e con l’Associazione LEM (Lingue europee e del Mediterraneo), con la direzione scientifica del prof. Agresti che nel corso della presentazione ha ribadito il messaggio e l’idea che sorregge il lavoro: “non è solo raccolta lessicale realizzata in un’epoca di accelerata evaporazione delle lingue e culture tradizionali, ma anche riferimento metodologico per la documentazione dinamica delle lingue minoritarie, ispirata ai principi della linguistica dello sviluppo sociale”.

Una ricerca encomiabile che resta, che richiama interesse, che delinea il profilo culturale di piccole comunità che sopravvivono anche  per le loro peculiarità e che, ad onore del vero, ricevono le attenzioni  dei sindaci che si prodigano nelle sedi opportune e competenti per sostenere e valorizzare i territori. La diversità culturale infatti,  come è stato da loro ribadito, è una delle radici dello sviluppo e che  potendo attrarre attenzioni dal punto di vista intellettuale ed emozionale, può costituire un elemento di sviluppo indispensabile per la crescita delle piccole comunità, veri e propri giacimenti culturali su cui fare leva per la promozione di un turismo specialistico e di curiosità, coniugato alle bellezze naturalistiche e alla incontaminazione dei luoghi.

Il  vocabolario polinomico e sociale croato – molisano, a cui ha dato un validissimo contributo il professor Giovanni Piccoli  – supervisore della revisione linguistica – assolve anche ai principi dell’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile che, come scrive nella prefazione Maria Rosaria D’Angelo, presidente dell’Associazione Kamastra  affidataria dei progetti delle Minoranze Linguistiche, ha anche il merito di “avere ampliato il concetto di sviluppo sostenibile indicando che la diversità culturale è necessaria per l’umanità quanto la bio diversità per la natura, divenendo in questa visione, il quarto pilastro”.

Edito dalla casa editrice Mnamon di Milano con la collaborazione di Kamastra, il vocabolario, 250 pagine, corredato da tavole lessicali fuori testo, è disponibile in formato cartaceo e può essere scaricato on line nella versione e-book.

commenta