Il disinteresse delle istituzioni, le promesse tradite della politica, l’indifferenza verso i giovani e le loro aspettative. Alessio De Pasquale ha “solo” 19 anni ma non ci sta a far finta di niente davanti allo scenario desolante che i ragazzi molisani sperimentano sulla propria pelle. Lui per primo. Ha provato in tutti i modi a portare un suo concerto a Campobasso, la città in cui vive e studia, durante il calendario delle feste natalizie. Ma alla fine la “trattativa” con l’Amministrazione è finita con una grande delusione: “Non se ne è potuto fare nulla, non c’erano fondi a quanto pare”.
Eppure è un bravissimo musicista, autore di un genere che incrocia i gusti dei suoi coetanei e non solo. La sua musica oscilla tra R&B/Soul – HipHop e HipHouse, il suo nome d’arte è DepSure” (che significa essere sicuro di se stesso..) e ha uno splendido curriculum. Nel 2016 pubblica su YouTube il suo primo singolo “Potpourri”, i suoi dischi cominciano a riscuotere un bel successo, si esibisce in serate e competizioni locali. A maggio 2018 pubblica su tutte le piattaforme digitali il suo primo EP “8 ~ Reasons”, composto da 8 brani, scritti e prodotti da lui. E non solo: supera il secondo step della competizione musicale nazionale di “Casa Sanremo Tour”, guadagnandosi l’accesso tra i 100 semifinalisti al Palafiori di Sanremo a Gennaio 2019. Si è esibito anche nella sala Teatro Luigi Tenco del Palafiori di Sanremo, ma a Campobasso non ha potuto farlo. “Difficile avere un dialogo con le Istituzioni, ti dicono sempre sì ma poi l’unica risposta che arriva è no”.
Alessio De Pasquale affida proprio alla musica la sua denuncia. Il suo ultimo lavoro (scritto e prodotto da lui, sia la musica che il testo) parla di giovani, di vita, di dolore, speranze. Grandi sentimenti spalancati sul futuro, condensati in un brano veloce e di grande effetto che si intitola “Oggi (Va così)”, promosso da un video girato a Campobasso con il videomaker Carlo Di Mario, per una produzione targata Brain’s Bug.
“Camminiamo a testa alta anche se dentro abbiamo dolore” canta questo ragazzo molisano, che ha caricato le sue prime cover su YouTube a 10 anni. Generazione Z, la sua, ma anche un’attenzione lungimirante all’uso dei social con un risvolto sociale. Quale? La denuncia. Quella che sente di dover gridare al mondo e che affida ai campobassani stessi, interpellati dallo smartphone sul tema Molise e giovani. E, inevitabilmente, una denuncia sulla classe politica. Quella che “ci ignora, ci prende per il culo. Ma non ignoriamo la politica, siamo consapevoli di questo atteggiamento e ce ne ricordiamo”. Come dire: vi stiamo avvertendo, questo è un avviso di sfratto. Come sostengono i cittadini – almeno alcuni – intervistati nel breve filmato proposto su Instagram (qui), è proprio l’indifferenza delle Istituzioni a spingere i ragazzi ad andarsene perché qui “ci sono 0 opportunità”.
Alessio però una opportunità se la sta costruendo, e a sua volta ha una lezione da offrire anche se non lo sa: inseguire e coltivare i sogni, a dispetto di tutto e specialmente in un contesto ‘tosto’ e ostile, va oltre la denuncia, è l’inizio di una rivoluzione. Che è esattamente quello che servirebbe al Molise, e ai molisani.
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