Lo strappo

Il senatore Di Marzio rompe con M5S e passa al Misto: “È un’epurazione”

Questa mattina - 16 gennaio - l'annuncio ufficiale nell'Aula di Palazzo Madama che sancisce lo strappo finale del senatore molisano con Luigi Di Maio che aveva scelto come candidato alle Politiche del 2018 proprio l'ex direttore sanitario dell'ospedale Cardarelli. La firma sul referendum per il taglio dei parlamentari e la mancata restituzione dello stipendio hanno avvelenato il rapporto con M5S. L'addio di Di Marzio rende ancora più fragili i numeri della maggioranza al Senato.

Era nell’aria da settimane, questa mattina (16 gennaio) l’annuncio ufficiale: il senatore campobassano Luigi Di Marzio ha detto addio al Movimento 5 Stelle.

Il parlamentare, ex direttore sanitario dell’ospedale Cardarelli di Campobasso, ha sottolineato i motivi della rottura parlando davanti ai colleghi nell’Aula di Palazzo Madama: non ci sta a quella che ha definito “un’epurazione di fatto, di cui non posso che prenderne atto”. Al tempo stesso, ha espresso il “rammarico di separarmi da colleghi integerrimi”. Tuttavia, “per fugare qualsiasi dubbio in merito, formalizzo la mia decisione di aderire al gruppo misto”, le parole riportate dall’agenzia Ansa e riprese da tutti i giornali nazionali.

Assieme a lui ha lasciato i grillini anche il senatore Lello Ciampolillo.

L’addio non sarà indolore: sale infatti a diciotto il numero di senatori che hanno aderito al misto. Una situazione che di fatto potrebbe indebolire il Governo che al Senato ha una maggioranza risicata, che ‘balla’ davvero sui singoli numeri. Dunque, non certo una bella notizia sia per i già fragili equilibri dell’alleanza M5S-Pd (messa a dura prova pure dal voto di Italia Viva sulla prescrizione) che per il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte.

Nel giro di due anni il rapporto tra il Movimento 5 Stelle e Di Marzio si è logorato a tal punto da arrivare allo strappo. Prima la mancata condivisione delle politiche sull’immigrazione quando i pentastellati si sono ‘appiattiti’ sulle scelte della Lega, allora alleato al Governo.

Poi la firma sul referendum per abrogare il taglio dei parlamentari. Altro nodo della discordia: la mancata restituzione dello stipendio. Di Marzio non ha versato un euro nelle casse del Movimento per tutto il 2019. E questo è stato uno spartiacque decisivo: erano gli inizi di gennaio e si iniziò a parlare di provvedimenti per i parlamentari morosi. Di Marzio ha anticipato la mossa lasciando Di Maio e compagni.

Il senatore, scelto da Luigi di Maio in persona per la candidatura alle politiche del 2018, ha aderito al gruppo misto, confermando quanto dichiarato a Primonumero qualche settimana fa, quando qualche organo di stampa nazionale ipotizzava addirittura un suo passaggio alla Lega di Salvini: “Se passo con Salvini? Assolutamente no” assicurò.

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