Nomine & veleni

Il presidente ‘mangia-dirigenti’, spodestato pure l’architetto Giarrusso: “Rimosso perchè non sono uno yesman”

Dal prossimo febbraio l'architetto non sarà più a capo del Quarto Dipartimento della Regione Molise, al suo posto Manuel Brasiello. Mentre sembra che la notizia abbia provocato turbamenti anche a palazzo Vitale, dove per la seconda volta un dirigente viene 'declassato', il governatore Donato Toma prova a spegnere le polemiche: "Ci sarà un semplice avvicendamento. Ho bisogno della professionalità di Giarrusso per la ricostruzione post terremoto. Dobbiamo ancora completare quella del 2002".

“Cos’è successo? Non sarò più capo del Quarto Dipartimento forse perchè non sono uno yesman. Il motivo dovete chiederlo alla politica”. Sono le dichiarazioni che rilascia a Primonumero l’architetto Giuseppe Giarrusso: il suo contratto al vertice del Dipartimento ‘Governo del territorio’ non sarà più rinnovato. 

La ‘bomba’ scoppia a fine anno. “Il presidente Donato Toma – racconta ancora Giarrusso – mi ha telefonato per dirmi che il contratto, in scadenza a febbraio, non sarebbe stato rinnovato ma senza darmi motivazioni”.

Il professionista campobassano ha il dente avvelenato: “Io ad oggi non conosco le motivazioni per le quali sono stato rimosso. Non sono uno che dice sempre sì, e forse questo spiega tutto. Durante il mio operato non mi è stato mai contestato niente. E sto aspettando di leggere la delibera approvata dalla Giunta regionale perchè se sarà riportato qualcosa di lesivo della mia immagine, mi tutelerò nelle sedi opportune”.

Da palazzo Vitale, dove la notizia ha provocato un po’ di trambusto, si dice che era necessario rinforzare l’Agenzia regionale per la ricostruzione post sisma guidata da attualmente da Manuel Brasiello, l’architetto scelto dall’ex presidente Pd Paolo di Laura Frattura (lo stesso che ha istituto l’Agenzia, ndr) che prederà proprio il posto di Giarrusso nominato dalla giunta con una delibera approvata il 31 dicembre che fino alle 14 di oggi (2 gennaio) ancora non era pubblicata sul sito della Regione.

“Giarrusso innanzitutto è un dirigente della Regione Molise a tempo indeterminato e potrà avere altri incarichi secondo l’organigramma che stabilisce la Giunta regionale”, puntualizza alla nostra redazione proprio il capo dell’esecutivo regionale. “Ci sarà un semplice avvicendamento al Dipartimento Quarto dove anche secondo l’Anticorruzione è auspicabile effettuare degli avvicendamenti. Giarrusso – aggiunge Toma – è uno degli uomini di punta che abbiamo, avevo bisogno di un dirigente che fosse competente nel campo della ricostruzione. Del resto, quello di capo Dipartimento è un incarico a scadenza”.

L’architetto insomma sarà dirottato verso altri settori: “Ho bisogno dell’esperienza e della professionalità di Giarrusso per la ricostruzione post sisma, dobbiamo ancora completare quella del 2002 (il terremoto di San Giuliano di Puglia, ndr) e ci vuole una persona di esperienza che vi si dedichi a tempo pieno. Non capisco perchè questo avvicendamento venga inteso in questo modo”.

Toma, che nella conferenza stampa di fine anno aveva annunciato cambiamenti all’interno della ‘macchina’ regionale’ prova dunque a spegnere il trambusto che la notizia ha provocato pure in via Genova. Forse perchè è il secondo caso che coinvolge un dirigente in tre mesi: lo scorso 1 ottobre sorte simile è toccato alla dirigente Alberta de Lisio, capo dell’Avvocatura regionale, spostata in Protezione civile dopo un procedimento disciplinare e dopo aver risposto alla richiesta di accesso agli atti presentata dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Andrea Greco. Ora c’è il ‘caso’ Giarrusso.

Sullo sfondo le dichiarazioni che il presidente Donato Toma ha pronunciato a Viterbo alla convention di Forza Italia: “La politica fa le scelte, i burocrati attuano quelle scelte applicando soluzioni tecniche. Stiamo togliendo dalle mani dei burocrati le scelte politiche e non permetteremo che la burocrazia, a scelte fatte, si nasconda poi dietro la politica per l’attribuzione delle responsabilità”. Parole che ora per qualcuno suonano profetiche.

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