L'inchiesta calabrese

Il prefetto Paola Galeone agli arresti domiciliari: è accusata di concussione

Il gip ha accolto la richiesta della procura. Avrebbe intascato una mazzetta di 700 euro. La denuncia è di un’imprenditrice a cui la rappresentante di governo, ex viceprefetto anche a Campobasso, aveva chiesto una fattura falsa

Il gip ha detto “sì” alla richiesta della procura di Cosenza e il prefetto Paola Galeone  è stata confinata agli arresti domiciliari nella sua casa di Taranto.

La rappresentante di governo che dal 2010 al 2013 ha ricoperto il ruolo di viceprefetto anche a Campobasso è stata scoperta dagli agenti della squadra mobile lucana mentre intascava una mazzetta da 700 euro. A fronte degli elementi raccolti dagli inquirenti dall’indagine coordinata dalla procura diretta da Mario Spagnuolo, al prefetto è stato contestato il reato di “induzione indebita a dare o promettere utilità”.

L’ordinanza è arrivata al termine di un’inchiesta lampo della Squadra Mobile di Cosenza, partita dalla denuncia dell’imprenditrice che Galeone avrebbe tentato di rendere complice.

Obiettivo “fare la cresta sulle spese di rappresentanza che il Viminale autorizza ai suoi rappresentanti territoriali con uno specifico fondo – scrive Repubblica – . A Cosenza erano rimasti circa un migliaio di euro, che la prefettura avrebbe dovuto restituire al ministero dell’Interno e Galeone ha deciso di incassare personalmente”.

Questo il motivo per cui la Galeone ha poi proposto all’imprenditrice, titolare di una scuola di inglese, referente di un centro di accoglienza per migranti e presidente di un’associazione “di emettere una fattura falsa per spese inesistenti”.

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