Termoli

Fiat, contratti di solidarietà per 1700 lavoratori. Il “tunnel” prima del rilancio con l’ibrido

Potrebbe sembrare una brutta notizia, l'ennesima, ma in prospettiva assume tutt'altri contorni. L'accordo tra la Fiat e i sindacati che ha portato alla firma di contratti di solidarietà per oltre 1600 lavoratori in realtà è propedeutica in vista della riconversione delle linee produttivo. 2020 sarà finalmente l'anno dell'ibrido?

Un contratto di solidarietà attende oltre 1600 dipendenti della Fiat di Termoli per i prossimi mesi. Una decisione che di primo acchitto potrà sembrare una sciagura ma che, se guardata con una visione più ampia, assume una luce diversa.

Oggi, 9 gennaio, allo stabilimento di Rivolta del Re si è tenuta la riunione programmata tra la direzione aziendale e le organizzazioni sindacali. Oggetto dell’incontro le modalità e i tempi dei lavori per l’avvio della produzione dei nuovi motori Firefly 1.0 e 1.5. I motori ibridi, quelli su cui il colosso automobilistico ha deciso di puntare e che a Termoli e dintorni viene vista come la risoluzione ai problemi produttivi della fabbrica, dovrebbero vedere la luce nello stabilimento molisano a far data dall’inizio del 2021.

Non subito, però. Passeranno alcuni mesi per la riconversione delle linee produttive che segnerà il passaggio al motore del futuro. Ed è in questa prospettiva che va letta – con la lente dell’ottimismo – la notizia dei contratti di solidarietà che interesseranno 1676 lavoratori nel periodo tra il 27 gennaio e il 2 agosto prossimi. La Uilm fa sapere che il 27 gennaio si fermeranno tutte le linee di lavorazione 8valvole e, dal 31 gennaio, il montaggio 8valvole.

Il contratto di solidarietà, frutto dell’accordo tra l’azienda e i sindacati, interesserà i lavoratori – diretti, indiretti e collegati – proprio alle unità motori 8 e 16 valvole, motori in via di estinzione. L’ammortizzatore sociale si è reso necessario perché, al momento e temporaneamente, ci sono esuberi stimabili in massimo 806 lavoratori su base mensile.

“Viene confermato che ai sensi di legge per ciascun lavoratore la percentuale minima di presenza nell’arco dell’intero periodo per il quale il contratto di solidarietà è stipulato non può essere inferiore al 30%”. I sindacati che hanno firmato l’accordo vigileranno, attraverso una verifica mese per mese, sull’andamento della misura anche per quanto riguarda gli aspetti legati alla maturazione degli istituti e dei diritti contrattuali.

I lavoratori che temporaneamente si vedranno ridotto il loro orario di lavoro saranno però destinatari di corsi di formazione. Il tutto in vista di una loro futura ed efficace ricollocazione.

Un sacrificio, sicuramente l’ennesimo, ma stavolta pare di intravedere la luce in fondo al tunnel. Di questo avviso anche la Uilm: “Il Contratto di solidarietà comporta sicuramente disagi economici e organizzativi ma costituisce un passaggio necessario per preparare il terreno al rilancio dello stabilimento di Termoli”.

Inoltre è stato comunicato che a partire dal 27 gennaio – la data in cui partiranno i contratti di solidarietà – ci sarà un aumento della produzione nell’area motori 2.0 T4 che passerà a 18 turni sul montaggio e 17 turni in  lavorazione, mentre la manutenzione collegata (T4/V6) passerà a 20 turni.

Buone e cattive notizie si intrecciano dunque, con le prime che sembrano prendere il sopravvento. Dopo l’accordo siglato a metà dicembre tra il gruppo Fca e quello Psa, il futuro per l’azienda si prospetta roseo e la riconversione che porterà alla dismissione dei vecchi motori per far posto a quelli ibridi appare sempre più vicina. Fiduciosa la Uilm: “Il nostro auspicio è che, in questa fase complicata ma fondamentale per il futuro, tutti possano assumersi le proprie responsabilità affinché si possa davvero preservare il bene dei lavoratori”. Il bene dei lavoratori della Fiat, come abbiamo detto tante volte, è inscindibilmente connesso con il bene del territorio.

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