Indagini del nas

Chiusa casa riposo in Basso Molise, in altre truffe e carenze: 36 denunciati fra amministratori e gestori

Controlli dei carabinieri del Nas su tutto il Molise, sfociati nella denuncia di 36 persone tra amministratori pubblici e titolari di strutture sociosanitarie, ritenute responsabili dei reati di abuso di ufficio, omissione di atti di ufficio, truffa ai danni dell’Inps, sfruttamento del lavoro e abbandono di persone incapaci.

I carabinieri del Nas di Campobasso dopo mirate ispezioni presso le case di riposo e comunità alloggio per anziani del Molise e una attività di indagine durata circa un anno, ha denunciato 36 persone fra amministratori pubblici e titolari di strutture sociosanitarie che a vario titolo sono state ritenute responsabili dei reati di abuso di ufficio, omissione di atti di ufficio, truffa ai danni dell’Inps, sfruttamento del lavoro e abbandono di persone incapaci.

Diverse le criticità accertate dal Nas relative al sovraffollamento di ospiti, dimensione delle camere da letto e, in alcuni casi, la presenza di barriere architettoniche.

Una casa di riposo del Basso Molise è stata chiusa poiché interessata da “gravi e insanabili carenze strutturali”, come pure è stata chiusa una comunità alloggio per anziani della provincia di Isernia priva di autorizzazione comunale e dei requisiti organizzativi e strutturali.

Si è accertato che alcune strutture sono state autorizzate dai Comuni competenti, anche se sprovviste dei requisiti minimi obbligatori previsti dalla normativa regionale. In una casa di riposo vicino Campobasso inoltre è stata svelata una truffa ai danni dell’Inps messa in atto da 4 ospiti pensionati della Pubblica Amministrazione i quali, in concorso con il titolare, attestavano falsamente la loro presenza all’interno della struttura con false fatturazioni e autocertificazioni per percepire il contributo assistenziale di circa 1.800 euro mensili a testa. Si tratta del “Long Term Care” erogato proprio dall’Inps.

Durante la notte scorsa inoltre i carabinieri hanno accertato che in due case di riposo gli anziani non venivano adeguatamente assistiti per la carenza di personale qualificato. E ancora: in alcuni casi si è appurato che al personale dipendente delle strutture veniva richiesto di effettuare i turni notturni sotto forma di “volontariato” quindi non retribuito.

Una situazione desolante, che però riguarda solo le strutture in questione. I Nas fanno infatti sapere che la quasi totalità delle case di riposo molisane, come pure delle comunità alloggio per anziani, i è adeguata agli standard di legge.

 

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