L'Ospite

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Battesimo di Gesù: il vestito di luce

di don Mario Colavita

Giovanni aspettava il Messia, ma come si presenta il Messia? Il vangelo di Matteo lo presenta come un uomo in fila con i peccatori per ricevere il battesimo. Giovanni immaginava un Messia diverso, di forza di potenza di gloria, non certo un galileo, figlio di un carpentiere di Nazaret.

Il battesimo di Gesù è la prima presentazione di Gesù da parte del Padre: è Figlio, è la prima rivelazione di Dio. Il battesimo è il seme che cresce nell’albero che è la croce.

La parola battesimo vuol dire immergersi, Gesù si immerge nell’acqua, simbolo della morte. Il vero battesimo sarà la croce.

Nel ricevere il battesimo Gesù si fa solidale con la solitudine e il peccato dell’uomo. La solitudine dell’uomo è la morte, Cristo entra nella morte per salvarci insieme ai peccatori.

Il battesimo è l’origine del  ministero di Gesù. Rappresenta la rivelazione del Figlio, la rivelazione di Dio. La prima volta che Dio si presenta tra gli uomini. Si presenta con il Figlio che riceve il battesimo. Gesù entra nella morte e si fa solidale con gli uomini, questi è il figlio di Dio!

Gesù si mostra solidale con noi, con la nostra fatica di convertirci, di lasciare i nostri egoismi, di staccarci dai nostri peccati, per dirci che se lo accettiamo nella nostra vita Egli è capace di risollevarci e condurci all’altezza di Dio Padre.

Chi è Dio? Cosa vi aspettereste da un Dio: viene da Nazaret di Galilea, regione semipagana, accetta sino in fondo la condizione umana, da Dio fa ciò che l’uomo non si aspetterebbe affatto.

Dovremmo pensare di più e meglio questa solenne scena del battesimo di Cristo al fiume Giordano perché dice lo stile di Dio che si immerge con noi nella morte per poi risorgere.

Il battesimo ci aiuta ad entrare nella vita dei figli di Dio, ci apre la porta del mondo dove non ci sono servi e schiavi ma soli liberi figli che si riconoscono amati dal Padre.

Il battesimo non è solo un rito è il vestito perenne che il Padre cuce per noi attraverso il figlio. È un vestito di luce di bellezza di gloria di dignità.

Un racconto rabbinico dice che: Adamo ed Eva non erano stati creati nudi, ma con un vestito di luce. Dovevano essere trasparenti l’uno all’altro. Questa trasparenza doveva essere fonte di gioia e di luce. Dopo il peccato, persero questo vestito di luce che si trasformò in pelle. Adamo ed Eva conobbero la sensualità, la volontà di dominarsi. Il loro itinerario spirituale consisteva a ritrovare la luce malgrado la sensualità. Però questa lotta è illuminata dalla speranza messianica. Il Messia, quando verrà, affermano le fonti rabbiniche, riporterà il vestito di luce di Adamo.

In molte icone il battesimo al Giordano viene rappresentato con Gesù che esce dall’acqua, la colomba sopra la testa e al fianco tre angeli con le vesti di luce. Si rifà alla tradizione rabbinica del Messia a cui gli angeli porgono la veste di luce.

Il battesimo con il suo rito ci ricorda che siamo vestiti di bianco, di luce, della risurrezione di Cristo, e siamo figli di Dio.

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