Il rilancio del molise

6,5 milioni per il Liscione, 4 per gli scavi e si punta al porto di Termoli: linee per Croazia e Albania

La Regione ha deliberato i fondi per la valorizzazione delle strade che racchiudono l’invaso e destinate a trasformarsi in percorsi panoramici, di osservazione e luoghi di attrazione. Stanziate risorse per i siti archeologici di Guglionesi, Sant’Elia a Pianisi, Agnone, Pesche, Venafro e San Giuliano del Sannio e Toma annuncia: “Stiamo lavorando anche sul porto termolese, abbiamo già richiesto i collegamenti”

Esulta il presidente della Regione, i servizi nazionali e internazionali su quanto sia bello il Molise e quanto valga la pena visitarlo hanno centrato l’obiettivo: finalmente il Molise esiste al di là di ogni giudizio precostituito spesso controproducente.

Attorno a lui, durante la conferenza stampa convocata questa mattina, ci sono i sindaci di Guardialfiera, Casacalenda, Larino, Lupara e Palata. Che avvisati dello stanziamento di 6,5 milioni di euro attraverso risorse del fondo di sviluppo e coesione 2014-2020 si sono messi all’opera pre presentare finanche con un mese di anticipo sulla tabella di marcia un progetto che punta a trasformare l’invaso del Liscione in un polo turistico e d’attrazione.

“E se lavoriamo tutti come hanno lavorato questi sindaci – ha detto Toma – anticipando finanche i tempi, credo che in due anni avremmo un panorama che abbraccia l’Invaso del Liscione capace di portare qui migliaia di turisti e quindi di favorire sviluppo e lavoro”.

Il progetto riguarda la Circumlaquale: due strade che racchiudono ad ali la diga. Quella di sinistra (andando verso Termoli) che passa sotto Guardialfiera e che è attualmente percorribile  “vogliamo ripristinarla – ha spiegato il governatore –  in maniera da renderla panoramica. Quindi piazzole, aree pic-nic… Stessa cosa sull’ala destra caratterizzata però da una strada che va parzialmente ricreata con angoli di osservazione, aree di sosta e pic-nic promovendo un indotto che creerà soltanto sviluppo e ricchezza”.

Cinque comuni, cinque popolazioni, cinque sindaci che hanno collaborato in modo fattivo per risollevare le sorti di questa terra. E lo hanno fatto senza perdere tempo, anticipando la presentazione dei lavori e impegnandosi ad accelerare la trasformazione del progetto in esecutivo e appaltante. “Pertanto – ha detto Toma –  in due o tre anni ce la potremmo fare”. “Di questo passo, anche prima” ha aggiunto soddisfatto il primo cittadino di Guardialfiera.

Ma non si tratta soltanto del ripristino di due strade. Questo è il baricentro di un progetto strategico per creare condizioni ottimali utili ad ottenere ricadute positive in termini di crescita: impianti sportivi, strutture ricettive, occasioni di osservazione (come per esempio la Riserva Lipu a Casacalenda). Insomma, basi solide per un rilancio turistico che è finito finanche sul New York Times.

Dopo il Liscione, il progetto successivo dovrebbe riguardare il Lago di Castel San Vincenzo e il porto Termoli con linee verso Albania e Croazia “che abbiamo richiesto” ha annunciato il presidente della Regione.

Infine gli interventi finanziati attraverso l’Unimol per gli scavi archeologici in sei comuni del Molise. Sono 450mila euro per Agnone, altrettanti per la grotta di Colle bianco a Guglionesi, 250 mila euro per Pesche, 800mila per san Giuliano del Sannio, altrettanti per Venafro e 900mila per Sant’Elia a Pianisi.

“Investimenti così rilevanti sulla valorizzazione turistica, storico, culturale di questa regione non ne ricordo – ha concluso Toma – siamo entrati a sistema puntiamo a potenziare la grande bellezza del Molise”.

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