Termoli

Tosap pagata in ritardo con rincaro 30%: ambulanti chiedono incontro a sindaco

Si stava meglio quando si stava peggio: recita così un vecchio detto che, nel caso dei venditori ambulanti, sembra essere quanto mai calzante. La categoria, da sempre nell’eterno limbo della burocrazia, sta soffrendo maggiormente a causa della Tosap, la tassa di occupazione del suolo pubblico che deve essere versata, annualmente al comune, in questo caso Termoli.

Sotto i riflettori dell’Associazione Commercianti Molise e, nello specifico, dei venditori ambulanti termolesi, c’è la tassa relativa al 2019 che ha riservato brutte sorprese: chi non ha ancora provveduto a pagarla, infatti, si è visto recapitare dal comune di Termoli “un avviso di accertamento con una sanzione del 30% più interessi – scrive il direttore della Confesercenti di Termoli Massimiliano Orlando – Non dando la possibilità agli operatori di pagare con ravvedimento operoso entro l’anno, applicando interessi al 3,75%. Il pagamento con ravvedimento operoso è previsto dalla legge, viene rispettato da tutti i Comuni che difatti avviano gli accertamenti solo l’anno successivo a quello d’imposta, e da 15 anni è stato sempre garantito anche a Termoli”.

La richiesta anticipata della tassa sarebbe partita dallo stesso comune, come riporta la nota stampa: “A richiesta di spiegazioni del nostro rappresentante Anva Confesercenti Domenico Gualà, un operatore dell’azienda ha risposto che quest’anno è stata l’amministrazione a premere per l’avvio anticipato e a nostro avviso non corretto degli accertamenti. Ovviamente la risposta ha sorpreso anche noi tanto da portare il nostro rappresentante a chiedere spiegazioni proprio all’amministrazione”.

La questione relativa alla Tosap è stata oggetto di un incontro tra i venditori ambulanti e l’Assessore Mottola “dopo circa un mese dalla richiesta” che, tuttavia, non ha fornito le spiegazioni sperate: “La risposta per accertare la regolarità dell’operazione, ad un mese da quell’incontro e dalla nostra pec, non è ancora arrivata”, continua Orlando. Nemmeno l’incontro con la Dirigente “che sulle prime sembrava non essere a conoscenza del problema” ha portato i frutti sperati in quanto “nessuna risposta è arrivata”.

La faccenda si è complicata ulteriormente quando l’azienda ha “inviato avvisi di accertamento anche agli operatori che avevano già pagato, costringendoli a dover perdere del tempo per recarsi agli sportelli oltre l’orario di duro lavoro e per compilare una domanda di autotutela che, come si sa, va comunque sempre accolta e non da alcuna garanzia”.

Per questi motivi i venditori ambulanti chiedono un incontro urgente con il sindaco Francesco Roberti: “Continuiamo a credere nel cambiamento prospettato dalla Sua amministrazione e pertanto a nome anche degli ambulanti che operano nella città di Termoli e del loro rappresentante Anva Confesercenti Domenico Gualà, anziché scendere in piazza, come sembra andar di moda in questo periodo, chiediamo un incontro urgente per trattare in particolare di un problema, a nostro avviso molto grave, che si è verificato nei mesi scorsi”.

“Gli operatori non pretendono delle scuse né dall’azienda, né dall’assessore, né dal funzionario ma chiedono, ed è per questo che vorremo incontrarla:

Poteva l’azienda inviare avvisi di accertamento con sanzione al 30% senza attendere i termini del ravvedimento operoso?

– Tali avvisi saranno ritirati?

Per il 2020 chi non ha la possibilità di pagare entro il 31 gennaio può farlo come previsto dalla legge entro i termini del ravvedimento operoso, o deve attendersi anche per il prossimo anno questo regalo di natale da parte dell’amministrazione?”

commenta