La manifestazione

Le Sardine ‘conquistano’ Campobasso e fanno il miracolo: la gente torna in piazza a cantare ‘Bella Ciao’ fotogallery

Oltre un migliaio di persone ha affollato corso Vittorio Emanuele per la manifestazione pacifica del movimento nato solo poche settimane fa a Bologna. “Siamo contro l’odio e per una politica diversa, dobbiamo riscoprire i veri ideali della nostra democrazia" hanno detto gli organizzatori Stefano Marinucci, Anna Rosaria Bucci e Aurelio D’Amico. L'inno partigiano ha scaldato la piazza, subito dopo l'inno d'Italia. Tutti uniti sotto lo slogan: "Campobasso, il Molise non si... Lega".

Nella regione in cui il popolo non scende in piazza per il lavoro, né per la sanità, né per l’ambiente, il ‘miracolo’ lo fanno le Sardine. Oltre un migliaio di persone, secondo le prime stime, hanno affollato questa sera 7 dicembre corso Vittorio Emanuele II, in pieno centro a Campobasso, per la manifestazione pacifica del movimento delle Sardine.

Una serata particolare quella vissuta nel capoluogo molisano, con tanta gente scesa in strada per manifestare la propria voglia di “una politica diversa, non fatta di odio e fake news. Siamo per l’integrazione, per le proposte e la politica non urlata ma appassionata” hanno detto i tre organizzatori, tutti giovani: Stefano Marinucci, Anna Rosaria Bucci, Aurelio D’Amico.

Con loro anche un ragazzo africano di uno Sprar del territorio, che ha preso la parola al megafono parlando di tolleranza, reciproco rispetto. La notizia più bella è vedere una moltitudine di persone, soprattutto giovani ma anche anziani, tutti vogliosi di ritrovare i valori di una volta, sfidare il freddo per affollare la piazza. C’era anche qualche sindaco, come Antonio Cerio di Ferrazzano, oltre a numerosi volti noti della sinistra molisana. Ma senza alcuna bandiera di partito. Partiti che però le Sardine non demonizzano: “Noi siamo per la vera politica, il nostro è un pungolo per chi ha dimenticato i veri valori su cui è fondata la nostra democrazia”.

Sono state esposte sardine di carta, srotolati striscioni con slogan a favore della vera tolleranza. Poi è partito il coro, l’immancabile ‘Bella Ciao’ cantato a squarciagola dalla folla. Poco dopo è stato intonato anche l’Inno d’Italia, prima di lasciarsi con un sorriso e la consapevolezza che condividere la piazza resta affascinante.

L’appuntamento è ora per sabato prossimo 14 dicembre a Roma, per una grande manifestazione nazionale delle Sardine.

LA NASCITA. Era una fresca serata novembrina e all’improvviso, in modo spontaneo, il cuore di Bologna si riempì di gente. Persone di tutte le età – ragazzi e famiglie, anziani e semplici passanti – vogliose di tornare in piazza per dire che c’è anche un altro modo di fare politica. Non urlata, senza odio nel linguaggio e nelle azioni, provando a mobilitare il popolo attraverso poche ma semplici idee. Come la difesa dei valori democratici, l’accoglienza, l’integrazione, l’orgoglio dell’antifascismo e dell’antirazzismo. Perché sardine? “Per protesta contro lo squalo Salvini. Le sardine sono piccoli pesci indifesi che però si muovono in gruppo e quindi fanno massa”. Da un appello su facebook fatto da quattro giovani tre settimane fa è venuta fuori una mobilitazione generale che ha già coinvolto decine di piazza italiane e ora si dà appuntamento a Roma per la manifestazione più grande, quella del 14 dicembre.

L’ANTEFATTO. Le ‘sardine’ sono venute fuori riprendendo alcune dichiarazioni targate 2015 del leader della Lega, Matteo Salvini, che parlava di 100mila presenze a un suo comizio in piazza Maggiore a Bologna, che invece, numeri alla mano, può accoglierne uno attaccato all’altro circa 25mila. E così, lo stesso giorno in cui l’ex ministro era al Paladozza, omologato per 5570 persone, la sfida fu raccolta: facciamo un flashmob, riempiamola noi, stretti stretti. Risultato: non solo si superarono le seimila presenze (ecco perché il gruppo si chiama ‘6000 sardine’, ndr) ma si triplicarono sfiorando i 16mila. E da lì il risveglio della parte progressista: Modena, Ravenna, Firenze (si parla di 40mila persone partecipanti), Milano, Palermo, Ancona e tante altre città.     FdS

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