Le nostre eccellenze

L’artista, il medico, il capo della Mobile, l’imprenditore: il Molise ha 4 nuovi ambasciatori nel mondo

Egidio Vincelli, Silvana Di Palma, Rita Sverdigliozzi e Amato Bernardi: ecco le personalità a cui ieri sera - 6 dicembre - è stato conferito il titolo di ambasciatori molisani nel mondo dalla Presidenza del Consiglio regionale. Riconoscimenti speciali anche Marco Giannantonio, Maurizio Mastrangelo e Angelo Sollazzo

Molise, terra di migrazione da decenni. C’è chi, dopo aver lasciato le loro famiglie e paesi isolati, hanno fatto fortuna all’estero dando un contributo fondamentale nel campo dell’economia, della medicina, dell’arte. Oppure in Italia sono diventati degli eroi all’interno delle forze dell’ordine.

Questa volta sono tornati nella terra che hanno lasciato tanti anni fa per ricevere il riconoscimento di ‘ambasciatori molisani nel mondo’.

Ad esempio, Rita Sverdigliozzi, originaria di Bojano e capo della Squadra Mobile di Brindisi: il suo nome è diventato noto quando nel 2017, nonostante fosse incinta, ha sventato un furto e arrestato il ladro. “Porto sempre nel cuore le tradizioni e i valori del Molise, che ho lasciato quando avevo 18 anni”, evidenzia.

La dottoressa Silvana di Palma, nata a Oratino, è uno dei ‘cervelloni’ della medicina mondiale: attualmente è istopatologa al Royal Surrey County hospital, in Gran Bretagna e presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Nel 2006, lavorando con il laboratorio di diagnostica molecolare, ha creato un primo test nel suo genere per il gene del cancro al seno HER2 per pazienti nel Regno Unito. E per lei è arrivato anche il riconoscimento del Royal College of Pathology

E poi l’imprenditore-politico Amato Bernardi di Longano ma residente a Philadelphia. “Cosa dovrebbe fare la politica? Ridurre la burocrazia e aiutare le piccole e medie imprese che sono la base del tessuto economico”, dice. “Questo Paese meriterebbe una classe politica diversa”.

Infine, l’artista Egidio Vincelli, nato a Casacalenda e residente a Montreal, presidente dell’Associazione italo-canadese del “West- Island” di Montreal. Ha lasciato il Molise nel 1953, quando aveva sei anni. “Non conoscevo una parola della lingua del popolo, lì ho capito che le radici sono molto importanti”, sottolinea commosso. E il distacco degli emigrati dall’amata terra ha ispirato anche le sue opere.

Ecco i quattro molisani a cui il presidente del Consiglio regionale ieri sera, 6 dicembre, ha assegnato l’onorificenza durante la ‘Giornata dell’emigrazione molisana nel Mondo.

“Non ce l’aspettavamo, siamo molto emozionati”, sottolineano loro. Tutti portano il Molise nel cuore. Tutti, appena possono, tornano nei loro paesi di origine per riabbracciare i familiari e gli amici di infanzia.

“In giro per il mondo – le parole del presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone – c’è un altro Molise e tanti molisani che sono emigrati al di fuori dei confini regionali. In passato l’emigrazione significava separazione netta con le famiglie, oggi le cose sono cambiate. È vero, molti giovani partono anche per accrescere il proprio bagaglio culturale, esperienze che portano con loro per rendere il Molise più bello, più forte, migliore. La legge regionale che abbiamo istituito permette di svolgere questa giornata per festeggiare gli emigrati, siamo alla quinta edizione. Purtroppo assieme a questa festa commemoriamo anche due episodi brutti per la nostra regione, ovvero le tragedie nelle miniere di Monongah e Marcinelle dove diverse centinaia di molisani hanno perso la vita. Ma siamo contenti di consegnare i quattro riconoscimenti agli ambasciatori, vere eccellenze, persone che si sono distinte in giro per il mondo. Quest’anno abbiamo quattro belle figure di vari settori che hanno saputo esprimere negli anni una molisanità forte, dimostrando che il Molise ha qualità ed è una bella regione”.

Inoltre, la presidenza del Consiglio regionale ha conferito tre riconoscimenti speciali a Marco Giannantonio, Maurizio Mastrangelo e Angelo Sollazzo. I primi due, molisani emigrati in Irlanda, promuovono l’enogastronomia italiana e molisana; Sollazzo, figlio di emigrato, fin da giovanissimo si è distinto nel mondo dell’Associazionismo attraverso la tutela e la promozione dei diritti degli italiani all’estero e attualmente è presidente della Confederazione degli italiani nel mondo.

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