Degradanti, in certi casi – più che le situazioni – sono i comportamenti. Come quelli di chi, ad esempio, trova incredibilmente divertente anestetizzare per qualche istante il proprio senso di frustrazione attraverso atti vandalici perpetrati contro la città e la sua veste; che dovrebbe invece esser sacra per ogni suo “figlio”, inviolabile per ogni cittadino, benedizione per noi tutti.
E invece no. Piazza D’Ovidio, sponda corso Bucci, zona piena di fermento commerciale e vita sociale, nel cuore del centro: persino lì è arrivata la disgustante scelleratezza dei balordi di turno. Che hanno pensato bene di prendersela con una cassetta elettrica posta in quei paraggi, riducendola in brandelli e sradicandone addirittura lo sportellino d’apertura.
Stessa zona, appena pochi passi più in là. Nell’aiuola troneggia un cartello di segnaletica divelto, appoggiato ormai da diverso tempo sul manto erboso: una fotografia non certo incoraggiante per l’immagine di un capoluogo.
Scenari che già qualche giorno fa l’assessore Simone Cretella aveva denunciato pubblicamente anche attraverso la rete social, dopo episodi simili e ugualmente sconcertanti: “Accadono cose di notte che lasciano davvero senza parole – aveva tuonato l’esponente pentastellato di Palazzo San Giorgio dal proprio account Facebook – Ignobili atti di vandalismo contro i beni comuni, compiuti da gentucola impotente e vigliacca, evidentemente troppo annoiata da sfogare le proprie frustrazioni contro inermi alberi, cestini ed arredi urbani”.
L.A.
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