Preziose tradizioni

Il Molise delle ‘maitunate’: da Gambatesa a Campobasso sberleffi in rima a Capodanno

Una tradizione plurisecolare che affonda le proprie radici nel mondo contadino. Nel paese fortorino si va avanti da oltre 300 anni: dal pomeriggio del 31 dicembre alla sera del 1 gennaio ‘i maitunat’ colpiranno tutti, amici, parenti, nemici e personaggi in vista. Nel capoluogo si rinnova l’appuntamento con gli stornelli del maestro Nicola Mastropaolo in piazzetta Palombo a partire dalle 18.00 dell’ultimo dell’anno.

La notte più ‘lunga’ dell’anno. Almeno per chi tirerà fino all’alba. Pochi, o molti, sanno che in Molise esiste una tradizione molto, molto particolare a cavallo tra il vecchio e il nuovo anno. E datata, soprattutto. Risalente ad almeno quattro secoli fa, ovvero intorno all’epoca barocca, quella delle ‘Maitunate’ è un’usanza che affonda le proprie radici nella memoria contadina, in cui ci si sbizzarriva nel ‘pizzicare’ il parente, provocare il nemico, ‘sfottere’ con canzonette in rima.

 

Si diceva della tradizione molisana, che però ha una capitale designata per le maitunate: Gambatesa. Nel piccolo centro nostrano che a due passi ‘vede’ la Puglia, ‘I Maitunat’ sono diventate un vero e proprio tratto distintivo. Una consuetudine di cui si parla da almeno 317 anni. Come spiegano dal Comune di Gambatesa, “a maitunat è uno stornello augurale in rima, pensato al momento che prende di mira bonariamente il padrone di casa e i suoi familiari. Il 31 dicembre, dopo la Messa di Ringraziamento delle 17.30 officiata nella Chiesa Madre intitolata a San Bartolomeo Apostolo, nel piazzale antistante l’edificio religioso, avviene la benedizione dei gruppi musicali e a seguire le maitunat al parroco”.

 

Il bello deve ancora venire perché dalle 21.00, gruppi di persone di ogni età, organizzati nelle cosiddette squadre (con in testa il cantore), sfilano per le strade del paese con strumenti musicali da banda quali trombe, tromboni, bassi a fiato e fisarmoniche, ma anche con strumenti della tradizione quali bufù, sunaglier, pacc’tell, acciarin e tamburell e vanno portando, di casa in casa, ‘a maitunat’  al padrone dell’abitazione e ai componenti della famiglia.

 

Stornelli dedicati ad amici e parenti ma anche alle persone più in vista del paese. E si tira avanti fino alla mattina del 1 gennaio. Come da prassi, il padrone di casa dopo aver ricevuto i maitunat invita la squadra a consumare salumi, dolciumi e bevande. Nel pomeriggio del 1 ci si sfida sul palco allestito in piazza con due marce e ancora maitunat davanti a tanti spettatori anche di fuori regione.

 

Ma non c’è solo Gambatesa. Anche il capoluogo di regione fa la sua parte. Infatti, anche quest’anno, a Campobasso, in Piazzetta Palombo, il 31 dicembre, alle ore 18.00, ci sarà il saluto al 2019 che volge al termine e il benvenuto al nuovo anno che arriva con la serata musicale denominata ‘Maituincampo’.

 

L’evento nasce da un’idea di Nicola Mastropaolo e rappresenta da più di 25 anni un appuntamento molto sentito e partecipato, dove saranno eseguite le più belle canzoni campobassane e le tradizionali maitunate. Sul palco insieme a Nicola Mastropaolo, voce solista, saliranno Antonio Mandato, voce, Alessandro Serino, fisarmonica, Amerigo Malzone, chitarra acustica, Beniamino Procino, basso elettrico, Michela Zizzari, percussioni.     FdS

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