L'Ospite

L'ospite

Il deserto fiorirà: la gioia dell’Avvento prepara la novità di Dio

L’avvento è tempo di speranza e di gioia. Il cammino verso Natale si colora di festa interiore per l’attesa del Messia. L’avvento è gioia quando facciamo posto alle promesse di Dio che si realizzano nella venuta del Figlio.

La vera gioia non è il chiasso sfrenato, tantomeno il divertimento prolungato fino all’alba o allo stremo delle forze, la gioia evangelica è il dare spazio a Dio dentro di noi.

Le antiche profezie indicano il tempo di gioia nel cambiamento delle condizioni inospitali del deserto, nei prodigi che avverranno per i ciechi e zoppi e per quanti hanno perso la strada perché il Signore vieni a salvarci.

L’avvento di Dio è avvolto dal canto della speranza che non delude. Un canto che diventa poesia, gioia, dove il Signore ridona la vista ai ciechi, rialza chi è caduto, ama i giusti, protegge l’orfano e la vedova, distrugge il cammino dei malvagi; questo Dio, cantato e onorato dal salmo 145 è il Dio della speranza che ci riempie di gioia.

Mai come oggi l’uomo post moderno deve fare i conti con una malattia interiore che gli ha tolto la passione per il futuro e la gioia della speranza. C’è chi ha scritto che l’uomo di oggi è preda di un ospite inquietante: il nichilismo (nihil in latino vuol dire nulla, vuoto).

Il vuoto non crea nulla rimane vuoto. Il nichilismo ha deformato l’uomo, paralizzandolo. Il filosofo Nietzsche definisce il nichilismo con tre proposizioni rigorose: manca lo scopo, manca il perché, tutti i valori si svalutano. Nel mezzo di questa epoca in cui l’ospite inquietante si è seduto comodamente nelle nostre case,  l’uomo sta perdendo il sapore della gioia, gli manca qualcosa e qualcuno che lo fa essere felice e contento, che gli dia una direzione, uno scopo.

L’avvento ci dà uno scopo, un qualcuno a cui guardare. Una strada da percorrere, un tempo di attesa per rinnovarci.

Chi dobbiamo aspettare? Gesù il Salvatore colui che ci dona la gioia di una sicurezza interiore dove l’amore di Dio e la misericordia ci fanno stare bene.

Sono vere le parole che papa Francesco ci ha lasciato scritte alcuni anni fa, quando parola della forza delle gioia del Vangelo: “La gioia del vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia”.

 

don Mario Colavita

 

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