Campobasso

Cudini: “Vittoria ad Agnone decisiva per la svolta. Ne vedremo delle belle…”

Terminato il silenzio stampa, il tecnico rossoblù analizza la seconda parte del girone di andata: “Nove partite fa forse nessuno avrebbe immaginato di chiuderlo in questa maniera e il grande merito è dei ragazzi che hanno messo in campo il massimo raccogliendo quello che in precedenza non si riusciva a raccogliere”. I 23 punti conquistati nell’ultimo periodo hanno permesso ai Lupi di occupare la quarta posizione a -12 dal Notaresco.

A metà ottobre la depressione regnava sovrana: distacco dalla vetta già enorme, delusioni che si accumulavano e contestazioni aperte al mister e alla società che lo difendeva a spada tratta. A due mesi di distanza la situazione ha preso una piega molto più piacevole: ci si risveglia sotto Natale con sette vittorie in nove giornate, nelle restanti due si è pareggiato. Un bottino di 23 punti che ha riportato il Campobasso al quarto posto, a meno due dal secondo pur con un distacco sempre importante dal primato, visto che il Notaresco ha sì perso domenica scorsa ma resta a +12. E proprio dopo il successo numero cinque di fila contro il Vastogirardi è stato sospeso anche il silenzio stampa. E Mirko Cudini ha così analizzato il girone di andata appena concluso.

 

Mister, quinta vittoria consecutiva, settima nelle ultime nove giornate: la svolta c’è stata, a questo punto il Campobasso può credere nel ‘miracolo’?

“Chiudiamo il girone di andata in crescendo, nove partite fa forse nessuno avrebbe immaginato di chiuderlo in questa maniera e il grande merito è dei ragazzi che hanno messo in campo il massimo raccogliendo quello che in precedenza non si riusciva a raccogliere. Ci sono stati cambiamenti a livello mentale e di atteggiamento, poi il campo ha dimostrato quello che il Campobasso sa fare e deve fare. Cosa riusciremo a fare da qui alla fine non lo so, dobbiamo seguire il nostro percorso: purtroppo l’inizio non è stato buono e siamo costretti a sbagliare il meno possibile. Ma se continueremo così credo che potremmo vederne delle belle. Si può fare ancora molto meglio, come la partita vinta contro il Vastogirardi che sembrava chiusa dopo sette minuti, invece ce la siamo complicata da soli. Ma devo fare un plauso ai miei ragazzi che in una piazza come quella rossoblù sono stati bravi a venire fuori da un momento negativo”.

 

La squadra ha una fisionomia ma l’impressione è che manchi ancora un regista, no?

“Avevamo in organico Pizzutelli che ha preferito andare a Vasto, pensavamo che potesse dare garanzie nel ruolo di regista ma strada facendo abbiamo visto che gli equilibri non c’erano in mezzo al campo. E allora l’opzione Brenci che ci ha dato grandissimo equilibrio e anche sostanza. A volte non è facile trovare qualità e sostanza, ma credo che il reparto avanzato sia sbilanciato in avanti e quindi bisogna trovare le giuste misure. Forse faremo qualcosa sul mercato, ma al di là di tutto sono contento dell’organico a disposizione. Seppure sappiamo che come qualità si potrebbe fare meglio”.

 

Cosa è scattato in queste nove gare?

“Detto del cambiamento mentale e di atteggiamento, devo dire che stiamo molto meglio a livello fisico ed è anche normale, avendo fatto un certo tipo di lavoro. Siamo partiti male in una piazza come Campobasso dove bisogna essere bravi a trovare la giusta tranquillità. Agnone e la successiva in casa ci hanno dato una svolta a livello mentale, la squadra si è ritrovata prendendo fiducia nei propri mezzi. L’ambiente era scettico su tanti giocatori, ma bisogna dar tempo a una squadra nuova”.

 

Quanto è servita la difesa a spada tratta della società nei suoi confronti e il silenzio stampa imposto?

“Il silenzio stampa non è una rivalsa sulla stampa, assolutamente no. Abbiamo condiviso con la società questa decisione per ritrovare serenità, questo ci ha aiutato isolandoci da alcune critiche che non ci aiutavano. Grazie dunque alla società che ha creduto in me e non avevo dubbi, avendo imparato a conoscere il presidente. Quando prendono una strada mi sembra di aver capito che la percorrono fino in fondo. Il mio grazie è ai ragazzi soprattutto. Siamo solo a metà percorso”.

 

Magari sono servite anche le critiche che a volte fanno da stimolo…

“Le critiche fanno parte del nostro lavoro. Capire a volte quando aiutare la squadra e quando essere critici è sintomo di intelligenza. Giusto andare avanti per la nostra strada e sono contento che l’ambiente si sia ricompattato e abbia capito che squadra abbia il Campobasso. Le critiche arriveranno sempre ma questo deve essere un punto di partenza per fare un girone di ritorno importante”.

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