Termoli

Cittadinanza onoraria a Liliana Segre, la richiesta del Pd

Il gruppo Pd in Consiglio Comunale ha richiesto il conferimento della cittadinanza onoraria del Comune di Termoli alla senatrice Liliana Segre. Dopo il capoluogo, dunque, anche la cittadina costiera potrebbe onorare la senatrice sopravvissuta ad Aushwitz e la motivazione è la seguente: “in segno di riconoscenza e ammirazione per il suo incessante impegno e per il forte messaggio contro ogni forma di odio e discriminazione”.

Il gruppo consiliare composto da Angelo Sbrocca, Manuela Vigilante, Oscar Scurti e Andrea Casolino  ha presentato oggi la mozione – cui poi hanno aderito anche M5S e Rete della Sinistra – al presidente del Consiglio comunale e al sindaco della città. “Bisogna schierarsi sempre dalla parte dell’Umanità e delle minoranze, riconosciute e tutelate dalla nostra Costituzione e, quindi,  è doveroso schierarsi dalla parte della Senatrice Liliana Segre vittima di gratuiti e ingiustificati attacchi d’odio violenti”.

Il gruppo Pd ricorda come “il 19 gennaio 2018, anno in cui ricorre l’ottantesimo anniversario delle leggi razziali, è stata nominata dal Presidente della Repubblica, nel nome della Repubblica Italiana, senatrice a vita Liliana Segre ‘per avere illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale’” nonché l’impegno della senatrice che negli ultimi 30 anni ha portato ovunque la sua testimonianza di ciò che sono state le leggi razziali, la Shoah, il razzismo e la discriminazione.

“La senatrice Liliana Segre porta quotidianamente la sua testimonianza anche nel Senato della Repubblica, impegnandosi nel coltivare e rafforzare la Memoria, da lei stessa definita ‘vaccino prezioso contro l’indifferenza’.

Oggi – proseguono i consiglieri –  viviamo in un paese in cui l’intolleranza si diffonde sempre di più e l’indifferenza, terribile male della nostra società, rischia di far passare tutto questo come qualcosa di marginale.

Viviamo un periodo in cui la dialettica politica diventa sempre più violenta e disumana, in cui si usano termini discriminatori e vessatori nei confronti dell’avversario e dei più deboli. Le parole di odio rivolte, recentemente, contro la senatrice e, attraverso lei, contro ogni minoranza presente nel nostro territorio italiano richiedono una chiarissima e indiscutibile dichiarazione di tutela dei diritti universali delle donne e degli uomini”.

 

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