Termoli

Bando Lavori Pubblica Utilità, M5S: “Persa occasione lavoro”

I consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle a Termoli mettono sotto accusa la preedente Amministrazione perchè ha impiegato soltanto 15 persone nei lavori cosiddetti di utilità diffusa invece delle 75 possibili in base al criterio numerico assegnato dal bando. Termoli, comune sopra i 30mila residenti, aveva diritto ad avere almeno 70 lavoratori, sostengono i consiglieri Nick Di Michele, Antonio Bovio, Ippazio Stamerra Daniela Decaro e il consigliere regionale Valerio Fontana, che firma con il gruppo di opposizione termolese questa nota:

“Dopo un’estenuante attesa, a giorni dovrebbe avvenire la ripartizione delle risorse disponibili, tra i comuni che hanno presentato progetti legati al bando lavori di pubblica utilità (oggi ribattezzato lavori di utilità diffusa), una misura inizialmente concepita in sostegno degli ex lavoratori dello zuccherificio e poi estesa a tutta la platea dei disoccupati. Un provvedimento non risolutivo, ma certamente utile a tamponare gli effetti della crisi e dare una boccata d’ossigeno a tanti cittadini disoccupati, che a causa di indisponibilità economica, stanno vivendo un periodo di grossa difficoltà.

Al bando hanno risposto 93 comuni, i quali hanno presentato progetti di diversa natura prevedendo ciascuno il numero di lavoratori da impiegare.

La quantità di lavoratori massima richiedibile fissata dal bando ovviamente era modulata per fasce, in proporzione del numero di abitanti: fino a 5.000 abitanti n. 15 lavoratori, da 5.000 a 30.000 n. 50 lavoratori, da 30.000 a 50.000 n. 70 lavoratori, da 50.000 a 100.000 n. 100 lavoratori.
Naturalmente ogni comune ha cercato di ottenere il massimo, richiedendo il numero più alto di lavoratori impiegabili a seconda della rispettiva fascia di popolazione.

In base ai progetti presentati, le risorse occorrenti al finanziamento per intero delle richieste dei singoli comuni ammontavano a poco meno di 6 milioni di euro, una retribuzione di 600 euro al mese per 12 mesi per un totale di 967 lavoratori impiegati.
La regione Molise attualmente per la misura, sempre che non riesca a reperire nuovi fondi, dispone di circa 3,5 milioni di euro, somma occorrente a coprire poco più della metà delle richieste pervenute, per questo motivo, in ragione della limitata disponibilità economica, la struttura ha deciso di assegnare le risorse proporzionalmente, finanziando circa la metà dei lavoratori richiesti da ogni comune.

La beffa per i termolesi è che il comune di Termoli, con oltre 33 mila abitanti, nel progetto presentato (Giunta Sbrocca) ha previsto appena 15 lavoratori (a fronte dei 70 massimi richiedibili), ovvero la cifra massima prevista per i comuni al disotto dei 5000 abitanti. Altri comuni di gran lunga più piccoli ne hanno chiesti prudenzialmente molti di più (ad esempio Campomarino 50, Montenero di Bisaccia 40, Venafro 46, Guglionesi 29 ecc…) di conseguenza nel caso in cui la Regione dovesse ridurre l’assegnazione alla metà di quanto richiesto, il comune di Termoli si troverebbe con appena 7 / 8 lavoratori da impiegare, il tutto con grave danno sia dei potenziali beneficiari residenti, sia della nostra città, la quale avrebbe beneficiato gratuitamente dei servizi offerti da questi lavoratori, la cui retribuzione, lo ripetiamo, è finanziata al 100% dalle regione Molise.
I cittadini termolesi per l’ennesima volta sono costretti a pagare un conto salato . Alla nuova Giunta il compito di salvare il salvabile: presenteremo in consiglio un atto formale per fare luce sulla vicenda e chiedere degli impegni precisi per tentare di rimediare, per quanto possibile, all’errore commesso”. 

 

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