Consiglio regionale

Via libera alla legge per i 30 precari della formazione professionale. Dubbi sui fondi

Dalla maggioranza l'ok in Consiglio regionale alla norma sulle politiche attive del lavoro e rivolta ai 30 lavoratori della formazione professionale, da un anno e mezzo senza stipendio. Pd e M5S si astengono: "Solo fumo negli occhi, questo provvedimento rischia di essere impugnato". Scetticismo anche tra i diretti interessati.

Per la maggioranza in Consiglio regionale è la legge della svolta per i circa trenta operatori della formazione professionale, da un anno e mezzo senza stipendio dopo aver lavorato per anni con contratti a tempo determinato. I lavoratori in questi mesi si sono fatti sentire e hanno organizzato più volte presidi di protesta davanti a Palazzo D’Aimmo.

Ieri pomeriggio – 25 novembre – l’Aula di via IV Novembre ha approvato la proposta di legge – “Disposizioni in materia di politiche attive del lavoro e formazione professionale e funzionamento del sistema regionale dei servizi per lavoro” – che punta a ridare un futuro proprio gli addetti alla formazione professionale.

Tuttavia, dopo la discussione in Consiglio regionale, sono scettici anche i diretti interessati: “E’ un ottimo risultato – ha sottolineato ai microfoni del Tg 3 Giovanna Veleno – da tempo chiedevamo questa legge. Ma vorremmo capire se le risorse sono realmente stanziate”.

Dubbi anche tra il Pd e il Movimento 5 Stelle che si sono astenuti al momento del voto. “Non c’è certezza sulle risorse finanziarie”, ha osservato il capogruppo dem Micaela Fanelli

Per M5S la norma potrebbe essere impugnata ed “è a rischio illegittimità perchè non ha le coperture. Questo perché non possono essere utilizzati fondi comunitari che sono già programmati. Quindi in pratica: o si indicava il capitolo che individuasse risorse certe o, nella pratica, è come se i fondi non ci sono”.

Un problema emerso già quando il testo è stato vagliato dalla Terza commissione. In quell’occasione Vittorio Nola chiese alla Regione di individuare precise coperture in bilancio. “Ma non è avvenuto” e ora, dicono da M5S, “la maggioranza ha approvato una legge che potrebbe rivelarsi solo fumo negli occhi di tanti lavoratori. Speriamo sinceramente di sbagliarci”.

A detta della maggioranza le coperture finanziarie verranno trovate. “Finalmente una buona notizia per trenta famiglie molisane in attesa di risposte da tempo e che ora potranno guardare al futuro con un po’ più di serenità” il commento di Massimiliano Scarabeo, relatore in Aula del testo presentato da Michele Iorio.

Durante il dibattito all’interno dell’assemblea di via IV Novembre, è stato evidenziato il ruolo strategico della rete dei Servizi per il lavoro, per far diventare più fruibile e adeguata la ricerca di occupazione, a partire dai Centri per l’Impiego ai quali, questa legge è particolarmente rivolta.

“Con l’approvazione di questa proposta di legge regionale – è convinto Scarabeo – saranno attuate le azioni capaci di garantire una maggiore e più efficiente prestazione dei servizi legati alla ricerca di lavoro: prima accoglienza, orientamento di base, informazione e canalizzazione delle offerte da destinare a coloro che sono in cerca di occupazione. Il ragionamento si basa su una vera e propria riforma della normativa regionale in tema di Politiche del Lavoro e Formazione professionale, con la “Struttura Multifunzionale regionale di Orientamento” che diventa un collegamento tra il sistema dell’istruzione e formazione, con quello della rete territoriale dei Servizi per il lavoro, nel rispetto delle norme regionali, nazionali e comunitarie. Il potenziamento della rete integrata dei servizi, dunque, riconoscendone l’importanza, vuole introdurre e affidare al sistema di Orientamento Permanente, quale intervento di prima istanza nella fase di erogazione dei livelli delle prestazioni, una posizione preminente nel mercato di domanda e offerta lavoro”.

 

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