Campobasso

Seggiolini anti abbandono, assalto ai negozi. “Tutti esauriti, bisogna prenotarli”. Ma sull’omologazione è il caos

Introvabili nei negozi di Campobasso i dispositivi anti abbandono dopo l'entrata in vigore della legge che obbliga i genitori ad aggiornare con dei sensori i seggioloni per le loro auto. Prenotare il prodotto è possibile "ma i tempi di consegna sono lunghi perché le case produttrici erano impreparate". Tra rischio impennata dei prezzi e confusione sull'omologazione sono tante le famiglie che sperano in un rinvio a marzo delle sanzioni previste dalla norma volta a evitare tragedie come quella di Catania dove un bimbo di due anni è morto di caldo perché dimenticato in macchina dal papà.

Non c’è famiglia con bambini sotto i quattro anni che in questi giorni non discuta dei seggiolini anti abbandono. La legge entrata in vigore il 7 novembre scorso obbliga i genitori a munirsi di un dispositivo per il trasporto in auto dei figli sotto i quattro anni in grado di attivarsi nell’ipotesi sciagurata e talvolta tragica in cui ci si dimentica del bimbo sul sedile posteriore.

Eppure a Campobasso, come nel resto del Paese, sembra impossibile o quasi riuscire ad acquistare questo tappetino salva bebè che va posizionato sul classico seggiolone (per chi ne ha già uno, altrimenti ci sono quelli nuovi già dotati di allarme).

Da Meca Bimbo alla zona industriale di Ripalimosani, al negozio di giocattoli Mazzeo del centro commerciale Monforte passando per la Prenatal di via Mazzini la ‘musica’ è sempre la stessa: “Il prodotto è esaurito, bisogna prenotarlo e mettersi pazientemente in fila perché va a ruba”.

A scatenare l’assalto e questa improvvisa voglia di sicurezza per l’infante (siamo onesti, dimenticare il proprio figlio in auto resta, per fortuna, un episodio sporadico nonostante l’enorme spazio dato – comprensibilmente – dai media) sono state le multe e i punti sulla patente che rischia di perdere chi porta un minore con meno di quattro anni a spasso con l’auto senza seggiolino a norma.

E’ notizia recente che per le sanzioni ci sarà una moratoria fino al 1 marzo del 2020. Probabilmente un emendamento al cosiddetto decreto fiscale collegato alla manovra finanziaria farà slittare l’obbligo del seggiolino anti abbandono (si tratta dello stesso provvedimento con il quale si prevede un bonus di 30 euro per le prime 500.000 famiglie che ne acquisteranno uno).

Questo slittamento delle sanzioni che vanno da 81 a 326 euro, però, non ha tranquillizzato pienamente le mamme e i papà.

“Abbiamo molte richieste ma al momento in negozio non abbiamo disponibilità – riferisce il titolare di Meca Bimbo – però procediamo con le ordinazioni: basta venire qui in negozio, lasciare un acconto e scegliere tra i modelli di dispositivo disponibili”.

Si va da un minimo di 40 euro (Chicco) a salire (Tippy, uno dei più pubblicizzati, costa circa 60 euro, mentre ne occorrono una settantina di euro per quello della Inglesina), tutti i dispositivi permettono di aggiornare, se così si può dire, il vecchio seggiolone senza doverne comprare uno di ultima generazione. I kit anti abbandono sono collegati a una app per smartphone che avvisa il genitore (e altri numeri a scelta) quando lo stesso si allontana dall’auto lasciando il bimbo all’interno dell’abitacolo.

Eppure c’è una certa confusione sull’omologazione perché chi produce i sediolini riconosce come compatibili solo i suoi accessori. Quindi, acquistare un sensore anti abbandono di un certo marchio e montarlo sul seggiolino di un altro brand potrebbe alterare le caratteristiche di omologazione di sicurezza del prodotto.

L’altro problema di non poco conto è l’insopportabile impennata di prezzi: “Chi ha comprato il dispositivo mesi fa non corre il rischio – riferisce il responsabile delle vendite di Mazzeo – ma non mi meraviglierei se i prezzi lievitassero ora che c’è questa grossa richiesta”.

Eppure proprio di legge frettolosa e imprevista non si può parlare visto che – come faceva notare Quattroruote.it – la legge che ha introdotto l’obbligo dei dispositivi anti abbandono è stata approvata dal Parlamento il 26 settembre 2018, lo schema di decreto ministeriale che ne stabilisce le caratteristiche è pubblico dal 22 gennaio 2019, l’obbligo di utilizzo è entrato in vigore l’1 luglio, come previsto dalla legge, ma è stato semplicemente sospeso in attesa della pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale.

Pubblicazione avvenuta a novembre scatenando polemiche nell’opinione pubblica e mostrando tutta la superficialità delle case produttrici, dei giornali, dell’opposizione parlamentare e degli automobilisti che hanno atteso l’ultimo momento utile per precipitarsi in negozio a comprare il dispositivo.

“Questa assenza di chiarezza ha generato molta confusione – riferisce la commessa della Prenatal di Campobasso – i tempi di consegna sono lunghi perché chi realizza i sensori si è fatto trovare impreparato costringendo noi venditori a raccogliere prenotazioni per un prodotto che non sappiamo quando ci sarà consegnato visto che l’intera rete è stata presa d’assalto”.

Si stima che da qui a Natale in Italia saranno disponibili solo 250 mila seggiolini. Ed è noto che molto spesso, oltre alla macchina di mamma e papà, anche quelle dei nonni sono munite di sediolino e avranno bisogno del kit anti abbandono.

(foto bambinopoli.it)

 

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