L'esclusione

Regione ‘dimentica’ il Basso Molise e vola a Washington. Il centro sinistra termolese: “inaccettabile”

Sono venti le aziende del medio ed alto Molise ospiti d’onore a Washington assieme al Governatore Toma ed all’assessore Cavaliere. Il Basso Molise risulta completamente assente: una scelta che ha attirato l’ira dei residenti e fagocitato le polemiche. Il centro sinistra termolese giudica la decisione “inaccettabile”.

La Regione Molise vola negli States, precisamente a Washington, dove il Presidente Donato Toma e l’assessore all’agricoltura Nicola Cavaliere sono impegnati fino al 4 novembre nella divulgazione delle tipicità molisane. Il nostro territorio, infatti, è l’ospite d’onore del 44esimo anniversario della Fondazione italoamericana NIAF (National Italian American Foundation). Una vetrina di eccezionale pregio che fornisce l’opportunità, a venti aziende locali, di presentare le peculiarità ed i prodotti tipici con l’obiettivo di sviluppare e valorizzare i rapporti economici, culturali e turistici con gli Stati Uniti d’America.

Venti imprese, impegnate in diversi settore, con sede nelle province di Campobasso o Isernia. Ad eccezione del Basso Molise che, nell’elenco delle aziende selezionate dalla Regione, non figura nemmeno per sbaglio. Una scelta che ha ricevuto diverse critiche dal momento che le tipicità locali esistono anche nella zona costiera della regione. A commentare l’elenco è il centro sinistra termolese che punta il dito contro il denaro speso dalla Regione “130mila euro provenienti da risorse FSC” e le modalità di impiego “al momento non è dato sapere la modalità di spesa anche se siamo sicuri che tale spesa verrà rendicontata diligentemente e legittimamente da chi di dovere”, scrivono in una recente nota stampa.

Oltre 100mila euro dunque che serviranno alla promozione della città, così come è stato fatto in passato dalla città di Termoli con la stipula del gemellaggio Termoli-Pompano Beach: “Siamo altresì certi che tutti gli esponenti della Regione Molise (amministratori e non amministratori) – scrive ancora il centro sinistra termolese – siano andati a Washington a proprie spese e quindi senza gravare sul bilancio regionale così come hanno fatto i nostri amministratori (il Sindaco Sbrocca e l’allora consigliere di minoranza Rinaldi) e dipendenti comunali allorquando nel Novembre del 2018 si sono recati, per un gemellaggio con la città di Pompano Beach, in Florida (USA) ed in quella occasione gli stessi hanno pagato di propria tasca il viaggio, i trasporti, il vitto e l’alloggio“.

Malgrado la regione stia attraversando periodi bui, con la crisi lavorativa e gli ospedali a rischio chiusura, il centro sinistra termolese riconosce l’importanza di un viaggio che riesca a valorizzare il territorio “perché siamo sicuri che la promozione della Regione se fatta all’interno di un sistema e ad un programma di comunicazione turistica è sempre cosa positiva. Al contrario se fatta come effetto spot non ha alcuna utilità e la spesa diventa inutile e dannosa”.

Il boccone amaro arriva quando si guarda l’elenco degli ammessi: a saltare subito all’occhio è, infatti, la totale assenza del Basso Molise, da sempre zona trainante per il turismo ed eccellente meta per il turismo enogastronomico. Un tasto dolente che il centro sinistra termolese condanna fermamente: “Ciò che non riusciamo ad accettare è perché a rappresentare le imprese molisane a Washington vi siano solo imprese dell’isernino e del medio Molise con esclusione totale di Termoli e del Basso Molise. E dette imprese rappresentano principalmente i settori del gusto e della moda. Troviamo veramente inaccettabile che siano state escluse o comunque non prese in considerazione imprese turistiche del basso Molise ovvero di quel territorio dove, a detta dello stesso Assessore del settore della nostra Regione in occasione degli Stati Generali del Turismo, si sviluppa la quasi totalità del turismo molisano. E non ci si vengano a dire che vi è stata una evidenza pubblica che ha determinato la scelta: sarebbe un’offesa alla intelligenza di tutti i nostri conterranei”.

L’assenza della zona costiera a Washington sembrerebbe non essere dettata da una carenza di particolarità e tipicità insite del luogo, quanto piuttosto da una costante ‘guerra’ regionale in cui si tende, da sempre, ad escluderla: “Siamo alle solite. Il diktat è escludere Termoli ed il Basso Molise dalle iniziative regionali che vengono effettuate. Ormai è un leitmotiv che sentiamo e percepiamo di continuo ed in ogni settore dal turismo alla sanità. Probabilmente paghiamo il fatto di non avere rappresentanza politica all’interno della Maggioranza del Consiglio e della Giunta Regionale ma comunque è inaccettabile – conclude il centro sinistra termolese prima dei ringraziamenti, sarcastici -. Grazie Regione anche di questo”.

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