Politica

Primi ricorsi per i bandi in Regione. Il Pd accusa Toma: “Poca trasparenza”

Una ventina di precari della Regione si è rivolta all'avvocato Mimì de Angelis per impugnare i bandi di assunzione di 28 amministrativi e per chiedere ai giudici del Tar Molise di sospendere le procedure. Anche la capogruppo dem Micaela Fanelli rilancia: "Pretendiamo il rispetto delle leggi e delle persone".

C’è una ventina di precari della Regione Molise che ha deciso di presentare ricorso per i bandi che prevedono l’assunzione di 28 amministrativi, a tempo pieno e con contratto a tempo indeterminato: 14 per la categoria D, altrettanti per la categoria C. Gli avvisi, pubblicati circa un mese fa, sono stati prorogati e c’è tempo per presentare la domanda fino all’8 dicembre. Uno slittamento necessario perchè i bandi non erano stati inizialmente pubblicati in Gazzetta Ufficiale.

A meno di colpi di scena: i precari che rivendicano la stabilizzazione e si sono rivolti all’avvocato Mimì de Angelis, nell’impugnativa, hanno chiesto ai giudici del Tar Molise di sospendere le procedure.

Procedure sulle quali non ci sarebbe stata la necessaria trasparenza anche a detta del Partito democratico. “Pretendiamo maggiore trasparenza e rispetto delle leggi e delle persone – tuona il capogruppo Micaela Fanelli – alzando muri contro l’alterigia improduttiva di questa maggioranza di centrodestra”.

Ieri (25 novembre) in Consiglio regionale la stessa Fanelli e il collega Vittorino Facciolla hanno presentato cinque mozioni sulle varie problematiche del mondo del lavoro. E ancora una volta “la maggioranza di centrodestra si è “salvata” dalle assenze nelle votazioni sulle cinque mozioni presentate dal Gruppo del Partito Democratico, che fino alla fine si è battuto per i giovani, i precari e per la legittimità di tutte le procedure concorsuali attivate negli ultimi mesi”.

In particolare, incalza la Fanelli, “fino a notte fonda, siamo tornati a chiedere più chiarezza, più rispetto delle regole, più certezze per i dipendenti dei Centri per l’impiego, per quelli delle Comunità Montane in perenne liquidazione, per i precari dell’Agenzia di Protezione Civile”. Anche questi ultimi hanno presentato ricorso impugnando il concorso della Regione per assumere quattordici nuovi professionisti.

“Parimenti – aggiunge l’esponente dem – abbiamo preteso la valorizzazione delle posizioni degli oltre 600 “precari storici” della Regione e la verifica della legittimità delle procedure concorsuali per l’eventuale annullamento in autotutela”.

Dal punto di vista politico, il Pd evidenzia un dato: “Cinque diverse mozioni, finite con un pareggio (9 voti a favore e 9 contrari) che, anche grazie alle assenze in aula, hanno permesso al Presidente Toma e alla sua – ormai liquida – maggioranza di evitare il confronto su proposte puntuali, percorribili, utili a fornire le necessarie risposte a migliaia di lavoratori e alle loro famiglie.

Soprattutto, indispensabili per fugare i tanti, troppi dubbi di legittimità e opportunità sollevati, in primis, dagli stessi sindacati che da mesi chiedono maggiore rispetto delle leggi e di coloro che, per anni, hanno svolto un lavoro prezioso per tutti i molisani e che oggi si sentono, giustamente, traditi e abbandonati da parte di chi avrebbe dovuto tutelarli e invece, pur potendo, non ha voluto farlo. Certificando così, insensibilità, incapacità, assenza di visione sulla necessità di riorganizzare l’intero sistema regionale del lavoro per gli anni a venire.

Esempio “di scuola”, la legge sulle “Disposizioni in materia di politiche attive del lavoro e formazione professionale e funzionamento del sistema regionale dei servizi per lavoro”, che potrebbe rappresentare un utile strumento in favore dei precari della formazione professionale, per la quale abbiamo chiesto dove fossero le indispensabili coperture finanziarie, che nessuno ha saputo indicarci. Perché, semplicemente, non ci sono, con il rischio di vanificare una legge attesa da anni”.

 

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