Sanità a pezzi

Ospedali verso la chiusura, parlamentare M5S chiede incontro al Ministro Speranza

Il Pd ha definito il nuovo Piano operativo un “bagno di sangue”. E ora anche dal Movimento 5 Stelle arrivano i primi segnali di preoccupazione sulla possibile chiusura degli ospedali più piccoli (come quello di Isernia). Per questo la parlamentare Rosa Alba Testamento ha chiesto un incontro urgente al ministro della Salute Roberto Speranza. Una richiesta che purtroppo non è arrivata invece sul tavolo del commissario Angelo Giustini nominato quasi un anno fa proprio dal governo Lega-M5S.

Ad ogni modo, la Testamento si dice allarmata dalle prime indiscrezioni che circolano sul Pos: “Se tali indiscrezioni venissero confermate, i cittadini della provincia sarebbero ulteriormente depredati del diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione, dopo aver già subito il parziale smantellamento della rete di emergenza – urgenza”.

E nel suo intervento a Montecitorio sottolinea: “Noi difenderemo tenacemente questo diritto, in un territorio che, per le sue caratteristiche orografiche e climatiche oltre che per la presenza di una rete stradale interna in pessime condizioni,  non consente in situazione di urgenza di raggiungere in tempi ragionevoli ospedali posti a maggiore distanza di quelli soppressi o depotenziati. Il diritto alla salute dei cittadini molisani potrà nuovamente essere garantito solo se col nuovo POS si deciderà di salvaguardare la sanità pubblica riequilibrando, di contro, le risorse destinate a quelle strutture private accreditate che, negli ultimi anni, hanno beneficiato di accordi di accreditamento e budget extraregionali enormi. Per questi motivi ho chiesto un incontro urgente al Ministro della Salute Roberto Speranza”.

Per la deputata grillina, il depotenziamento del Veneziale “appare inopportuno e inspiegabile a fronte delle criticità sanitarie riconosciute di recente in molti comuni della provincia dal Ministero della Salute. Mi riferisco soprattutto a quelli della “Piana di Venafro”, per i quali uno studio epidemiologico preliminare ha evidenziato casi di malattie cardiocircolatorie,  cerebrovascolari e di tumori alla Mammella superiori alla media regionale”.

Inoltre, ricorda la Testamento, la provincia pentra è stata già penalizzata dalla chiusura del punto di primo intervento e soccorso dell’ospedale Santissimo Rosario di Venafro. E “i cittadini dell’area venafrana, non potendo più contare su un punto di assistenza medico-sanitaria di prossimità, sono stati costretti a riversarsi al Pronto Soccorso del Veneziale, con i disagi e disservizi che tutto ciò comporta”.

Oltre ai disagi, la scorsa estate ci sono stati alcuni casi tragici: la morte di due persone proprio a causa delle “inefficienze della rete di emergenza – urgenza regionale, proprio perché non organizzata e attrezzata a garantire soccorso e assistenza medica tempestivi, potrebbero aver inciso in modo determinante anche sul decesso di due persone. A ciò si unisce anche il declassamento a ospedale di comunità del nosocomio di Agnone, punto di riferimento proprio di quelle aree interne della regione in cui gli spostamenti sono più complicati”.

Su questi temi M5S aveva avviato un’interlocuzione con l’ex ministro Giulia Grillo (anche lei M5S). Ora si attende la risposta del ministro Speranza.

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